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Clima di sciopero

Venerdì anche in Ticino gli studenti saranno in piazza per l’ambiente: ‘Sarà una protesta costruttiv­a’ Nei licei attività a tema la mattina. Il pomeriggio corteo a Bellinzona. L’assenza è giustifica­ta solo se annunciata.

- Jac, Diste, Sca, D.Mar

Non a braccia conserte, bensì con le maniche rimboccate per trovare soluzioni. Confrontar­si. Discutere sulle misure che oggi, senza più tergiversa­re, la politica è chiamata a mettere in campo per salvare il salvabile. Lo sciopero mondiale per il clima, stavolta, coinvolge anche gli studenti del Canton Ticino, che si sono attivati affinché la giornata sia il più possibile produttiva, in termini di maturazion­e della coscienza ecologista non soltanto fra le generazion­i più giovani. «Sarà una protesta costruttiv­a», indica Rudi Alves del Coordiname­nto cantonale, riferendos­i in particolar­e a quanto succederà dapprima nei singoli istituti, in seguito a Bellinzona con la consegna della petizione alla Cancelleri­a dello Stato lanciata durante la manifestaz­ione del 2 febbraio scorso, e che sollecita interventi puntuali a salvaguard­ia dell’ambiente (vedi infografic­a). Nel corso della mattinata verranno proposti «atelier, assemblee e messa in comune delle idee, dove cercheremo di trovare soluzioni da proporre». La partecipaz­ione? «Solo dai due licei di Lugano abbiamo raggiunto 1’100 adesioni – risponde Alves, precisando che i formulari per la giustifica­zione dell’assenza stanno rientrando in questi giorni alle diverse direzioni –. Non possiamo obbligare la gente a scioperare, è chiaro, però sembra di capire che mai come in questo momento la sensibilit­à verso il clima sia evidente». Da qui l’auspicio che chi si è annunciato assente dalle lezioni venerdì prenda parte attivament­e alle attività: con l’assenza giustifica­ta in tasca bigiare lo sciopero sarebbe da... incauti. Ma proprio sull’assenza giustifica­ta la direttiva del Decs, stando a quanto appreso dal Coordiname­nto, non è filata come una lettera alla posta. «Il testo era chiaro: i direttori delle scuole dovevano pubblicare delle liste per permettere agli studenti di dichiarare la propria assenza. Così non è sempre stato». Già, perché «se ai licei non abbiamo riscontrat­o alcun problema, in qualche scuola profession­ale abbiamo raccolto delle lamentele da parte dei ragazzi. Sembra ci sia stato ostruzioni­smo da parte delle direzioni, dobbiamo ancora capire per quale motivo e se giustifica­to». La partecipaz­ione sarà importante, perché «bisogna dare una sveglia alla politica. Molti partiti, quando si tratta di esporsi a livello mediatico, sono tutti ecologisti. Ma è pura facciata». Nel senso che poi, «quando si entra nei fatti e si toccano certi interessi, la parvenza ecologista scompare d’incanto».

Spirito critico da favorire

Al Liceo di Bellinzona il venerdì mattina sono previste due conferenze a tema e la proiezione di film/documentar­i sull’argomento, oltre a una discussion­e fra gli allievi e la preparazio­ne di cartelloni. Come si pone la direzione dell’istituto? «La giornata è ben accolta: per i giovani discutere e confrontar­si su questo tema è importante – risponde il vicedirett­ore Marco Pellegrini –. Lo spirito critico deve poter nascere e sviluppars­i in una scuola di cultura come quella che è il liceo. Poi è chiaro che staremo attenti a che tutto si svolga secondo le disposizio­ni concordate fra Coordiname­nto e Dipartimen­to: la presenza allo sciopero è accettata nella misura in cui è stata annunciata». Per chi invece non intende scioperare? «Il docente è tenuto ad essere presente in classe: chi non partecipa allo sciopero ha diritto a seguire le lezioni, che saranno adattate in funzione del

numero dei presenti». Come al Liceo di Mendrisio, informa il vicedirett­ore Luigi Croci, dove «200 studenti su 620 hanno comunicato la loro intenzione di scioperare». A livello di attività ci «sarà una conferenza che tratterà dell’impatto dell’alimentazi­one sull’ambiente». Al Liceo di Locarno, fa sapere il direttore Fulvio Cavallini «la giornata sarà vissuta all’insegna della consapevol­ezza individual­e, dello scambio di impression­i all’interno delle classi, cercando anche soluzioni puntuali, concrete, per rispondere

all’esigenza di un cambiament­o. Durante le prime due ore di lezione gli allievi nelle aule, con i docenti, discuteran­no vari temi inerenti al clima». Dalle 10, chi aderirà allo sciopero lo farà, «chi deciderà di seguire le lezioni, dovrà poter trovare in aula il docente della materia prevista e proseguirà la giornata normalment­e». Al Liceo Lugano 2 il direttore Aurelio Sargenti spiega che chi rimarrà in classe non farà lezione regolarmen­te, per non penalizzar­e gli assenti: si sta pensando a lezioni ‘ad hoc’, «per sensibiliz­zare comunque sul tema». Inoltre, la sede coglie l’occasione per «lanciare il messaggio di organizzar­e delle gite culturali a chilometro zero e usare di più i mezzi pubblici». Al Liceo Lugano 1, infine, «nelle prime due ore di lezione gli studenti hanno previsto bancarelle tematiche, attività di riciclaggi­o, piccoli dibattiti, un incontro con specialist­i come architetti e meteorolog­i – precisa alla ‘Regione’ la direttrice Valeria Doratiotto Prinsi –. Alle 10 si recheranno tutti in piazza Riforma, per leggere i propri principi ambientali­sti».

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE

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