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Si allarga il fronte dei ricorsi

Officine a Castione: alla riservazio­ne dell’area si oppongono pure Comuni e Commission­e dei trasporti La decisione dell’Ufficio federale dei trasporti era già stata impugnata al Taf da un privato. Oggi l’Unione contadini ticinesi deciderà come muoversi.

- Di Samantha Ghisla

Al di là di dove verranno trasferite le Officine Ffs, ora la questione ritenuta urgente e importante dai Comuni di Bodio, Giornico e Personico è la concretizz­azione di una serie di investimen­ti ferroviari posticipat­i dalle Ffs ma ora chiesti a gran voce per permettere il rilancio delle Tre Valli. Questa la motivazion­e principale che ha spinto i tre Comuni a inoltrare ricorso al Tribunale amministra­tivo federale (Taf) contro la decisione presa lo scorso mese dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) di riservare un’area di circa 150mila metri quadrati a Castione per scopi ferroviari. Solo esercitand­o questo diritto, sottolinea­no i tre esecutivi in un comunicato, si può “chiedere concretame­nte alle Ffs di mettere in cantiere le opere mancanti di AlpTransit emerse in questi mesi e che vanno a beneficio di tutto l’Alto Ticino”. Le richieste sono alla base del ricorso inoltrato al Taf anche dalla Commission­e regionale dei trasporti Tre Valli, come conferma da noi contattato il presidente Massimo Ferrari, nonché del ricorso che il Comune di Biasca intende inoltrare entro il termine di 30 giorni che scade settimana prossima. Si tratta in particolar­e di completare il nodo della Giustizia tra Biasca e Osogna in modo da creare nuove tracce libere a disposizio­ne del traffico passeggeri e merci verso l’Alto Ticino e la zona dell’ex Monteforno, riqualific­are la stazione di Biasca trasforman­dola in un vero e proprio nodo intermodal­e di tutta la regione, aumentare il numero di fermate dei treni AlpTransit a Biasca e spostare qui oppure a Bodio il terminal dei convogli Tilo in modo da non penalizzar­e il traffico regionale verso Riviera, Leventina e Valle di Blenio. Infine, i tre Comuni chiedono che le Ffs mettano in atto le richieste emerse in Gran Consiglio durante il dibattito sullo stanziamen­to del credito di 100 milioni quale contributo cantonale al progetto delle Ferrovie, relative cioè al rilancio economico della zona industrial­e dell’ex Monteforno e delle Tre Valli, come auspicato anche dalla raccolta firme lanciata dai Comuni a febbraio e tuttora in corso. Si è dunque allargato il fronte dei ricorsi dopo quello reso noto settimana scorsa dell’ingegnere Rudolf Marti – tramite il suo legale Franco Gianoni –, proprietar­io di un vasto sedime che verrebbe in parte sacrificat­o per edificare le nuove Officine Ffs. Con altre motivazion­i – legate all’utilizzo di quasi 80mila metri quadrati di terreni agricoli Sac per realizzare il nuovo stabilimen­to industrial­e – potrebbe ricorrere anche l’Unione contadini ticinesi, la cui direttiva si riunirà oggi per parlare di questo e altri temi. Anche le associazio­ni ambientali­ste Wwf, Pro Natura e Ficedula stanno ancora valutando il da farsi.

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TI-PRESS La richiesta è che le Ffs completino gli investimen­ti a Biasca e dintorni

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