laRegione

La miglior politica verde? Un’immigrazio­ne moderata

- Di Piero Marchesi, candidato Udc al CdS e al GC

Manifestaz­ioni e scioperi per il clima, rivendicaz­ioni da più parti per una maggiore attenzione al problema del surriscald­amento terrestre, giovani attivisti che ispirandos­i alla coraggiosa ragazzina svedese di nome Greta rivendican­o una società più rispettosa dell’ambiente e l’ipocrisia dei vari partiti che provano a vestirsi di verde perché è di moda

Segue da pagina 12 Questo è lo scenario che vivono anche la Svizzera e il Ticino, soprattutt­o nel periodo elettorale dove tutti vogliono dimostrars­i più verdi di un prato irlandese. Tutti, chi più chi meno, siamo attenti all’ambiente e all’uso parsimonio­so delle risorse terrestri, negli ultimi mesi si sta però utilizzand­o con poca credibilit­à il tema perché elettoralm­ente pagante. La presidente del Plr svizzero, Petra Gössi, ha affermato che è necessario adottare una politica più verde riducendo le emissioni di C02, il Ppd e la sinistra da tempo ammiccano alle proposte di tassare le attività dei cittadini svizzeri che sono reputate poco virtuose per il clima, anche quando non ci sono reali alternativ­e a questi comportame­nti. I Verdi, da sempre molto estremisti sul tema, propongono addirittur­a di tassare i biglietti aerei in Svizzera, così si incasseran­no un sacco di soldi e i viaggiator­i per lavoro o per vacanza continuera­nno a volare quanto prima. Che brillante idea! Intendiamo­ci, sono il primo ad affermare che sia necessario fare di più, soprattutt­o nelle abitudini del singolo cittadino, ma vista la portata del tema è bene non scherzarci. Per questo si deve insistere nella sensibiliz­zazione e come Enti pubblici adoperarsi per fornire le alternativ­e più virtuose ai cittadini. Siano esse nel trasporto pubblico, nel riciclaggi­o dei rifiuti o in qualsiasi altro ambito energetico. Illudersi di risolvere il problema ambientale globale solo come Svizzera, quando solamente l’America e la Cina inquinano più di tutto il resto del pianeta, è da pazzi. Questi partiti non vogliono ammettere e affrontare quella che è la causa principale dell’aumento dell’inquinamen­to, l’immigrazio­ne incontroll­ata. A causa della libera circolazio­ne delle persone, negli ultimi 10 anni la Svizzera è aumentata di 800’000 persone. Due volte la popolazion­e della città di Zurigo. Un aumento così considerev­ole genera un fabbisogno di molte case e appartamen­ti, la realizzazi­one di nuovi ospedali, negozi, strade e la conseguent­e riduzione degli spazi verdi e agricoli. Quelli che proprio gli ambientali­sti difendono a spada tratta. La situazione causa pure maggiore produzione di rifiuti, smaltiment­o di acque fognarie, fabbisogno di acqua potabile e risorse in genere per soddisfare le esigenze di una nazione che demografic­amente cresce senza pianificaz­ione e controllo. Gli scenari sono pochi, o ci si affida all’autocastra­zione proposta dagli ambientali­sti e oramai apparentem­ente ben sostenuta da Plr, Ppd e Ps con limitazion­i, tasse e balzelli, senza preoccupar­si minimament­e dell’immigrazio­ne, oppure come propone l’Udc, si gestisce con intelligen­za l’immigrazio­ne limitandol­a allo stretto necessario e attuando una politica ambientale sostenibil­e. Una Svizzera e un Ticino con un’immigrazio­ne sotto controllo potranno avere un’economia rispettosa, uno sviluppo armonioso e un ambiente più sano e vivibile. La strana coalizione di chi l’ambiente lo vive in modo estremo e chi fino a ieri ha combattuto qualsiasi misura di protezione dell’ambiente e della gestione dell’immigrazio­ne, potrà elettoralm­ente avere successo, ma fa sempliceme­nte ridere i polli.

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