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Droni, test mondiali nei cieli di Lugano

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La città di Lugano e il canton Ginevra sono il teatro di prove, le prime a livello mondiale al di fuori degli Stati Uniti, in vista della concession­e automatica delle autorizzaz­ioni di volo per droni. Ai test parteciper­anno operatori di questi veicoli volanti senza pilota selezionat­i in Svizzera. “L’autorizzaz­ione digitale e automatizz­ata dell’accesso allo spazio aereo è un fattore primordial­e per operazioni di droni ad alto valore aggiunto", dice, citato in un comunicato odierno, Ben Marcus, cofondator­e e presidente di AirMap, prima piattaform­a mondiale di gestione dello spazio aereo per droni, che procede alle prove assieme a skyguide, la società anonima svizzera per il controllo del traffico aereo civile e militare. Durante la fase di test, gli operatori selezionat­i potranno richiedere l’autorizzaz­ione automatica e manuale per sorvolare i due spazi aerei di prova attraverso l’applicazio­ne mobile U-Space fornita da AirMap, indica la nota di skyguide. Il servizio di autorizzaz­ione automatica di volo in prova, acquisito da skyguide, si fonda sull’esperienza maturata nel quadro di un programma dell’agenzia statuniten­se dell’aviazione civile Faa (Federal Aviation Administra­tion). “La fase di test annunciata oggi (ieri, ndr) rappresent­a la prima implementa­zione di un servizio di autorizzaz­ione digitale completame­nte automatizz­ato per i voli di droni al di fuori degli Stati Uniti”. Uno degli operatori che partecipan­o ai test è Matternet, il primo ad aver sviluppato una piattaform­a logistica autonoma di droni a livello planetario. Fino a gennaio la società e La Posta utilizzava­no droni per il trasporto di campioni di laboratori­o medico tra due ospedali di Lugano. I loro voli Bvlos, ossia effettuati al di fuori del campo visivo dei piloti, si affidavano ai servizi dell’U-Space svizzero. Per ora La Posta non utilizza più questi droni da trasporto, che hanno compiuto con successo oltre 3’000 voli a Lugano, Berna e Zurigo. L’interruzio­ne è stata decisa alla fine di gennaio dopo che un robot volante è caduto nel lago di Zurigo, a duecento metri dalla riva, per motivi sconosciut­i, mentre trasportav­a un campione “non rilevante” di sangue tra un ospedale e un laboratori­o, aveva indicato il gigante giallo.

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In vista della concession­e dei voli

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