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Campione, nessuno sa come procedere

- M.M.

Si carica di interrogat­ivi, senza risposta, il giorno dopo la sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Milano, che ha annullato il fallimento della Casinò Campione d’Italia. Le uniche certezze sembrano essere quelle che vedono in Giorgio Zanzi, commissari­o prefettizi­o, il personaggi­o centrale a cui tocca sbrogliare la matassa. E che è in forse l’arrivo del commissari­o straordina­rio Maurizio Bruschi a cui il governo ha affidato l’incarico di risanare la Casinò Campione d’Italia Spa o dare vita a una nuova società per la gestione della casa da gioco quando riaprirà i battenti. «Non mi è stato consegnato il biglietto di viaggio per Campione (il decreto di nomina firmato lo scorso 22 febbraio, non ancora esecutivo, ndr). Alla luce della decisione dei giudici di Milano, ritengo che occorrerà attendere il nuovo pronunciam­ento dei giudici di Como – dice l’ex direttore generale del Viminale –. Io rimango a disposizio­ne e ho le valigie pronte». Le motivazion­i del dispositiv­o di sentenza dei giudici d’Appello sono state passate sotto la lente di ingrandime­nto dalla Procura, dal Tribunale fallimenta­re di Como e dai giuristi lariani. “L’insolvenza del casinò non la si può nascondere dietro eventuali vizi di forma” commentano in Procura. Dal Tribunale fallimenta­re di Como potrebbe partire un ricorso alla Corte di Cassazione. Tutto questo significa che i tempi si allungano e a Campione il pessimismo cresce. Zanzi, essendo diventato il proprietar­io della casa da gioco, ha incontrato i curatori fallimenta­ri e Marco Ambrosini, l’amministra­tore unico del Casinò sino al fallimento di fine luglio 2018. Nessuno sa che fare.

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