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Quant’è amara la beffa

Un gol di Hügli al 57’37’’ regala al Bienne il doppio vantaggio nel quarto di finale. E adesso per i biancoblù si fa dura.

- Di Christian Solari

Ambrì – Non è soltanto questione di dettagli, l’hockey. È anche grinta, intensità e cuore. E stavolta all’Ambrì di Luca Cereda nessuna di quelle tre cose fa difetto. Ciò non toglie, però, che ci sono pure i dettagli. E sono proprio quelli, alla fine, che i leventines­i pagheranno a caro prezzo: due errori di piazzament­o che sono all’origine di due delle tre reti segnate da un Bienne che centra il secondo punto nella serie espugnando la Valascia, ciò di cui, in fondo, i seeländer non avrebbero neppure avuto bisogno, siccome il vantaggio del ghiaccio nella serie ce l’hanno proprio loro.

I ragazzi di Cereda pagano a caro prezzo due errori in una serata in cui invece meriterebb­ero

Ciò che farà senz’altro più male ad Elias Bianchi e ai suoi compagni è il momento in cui arriva il gol partita: quel decisivo terzo gol firmato da un Michael Hügli dimenticat­o da Dio e dal resto dell’umanità, che si ritrova davanti alla porta vuota quando mancano due minuti abbondanti a un epilogo all’overtime che pare scontato, mentre i biancoblù in pista si ritrovano tutti sullo stesso lato, e purtroppo è quello sbagliato. Una situazione piuttosto analoga, in verità, a quella che permette al Bienne di sbloccare il punteggio al 4’35’’ del tempo di mezzo, quando Brunner si libera del disco e prova a smarcarsi nel-

lo slot, dove i tre avversari che l’attorniano decidono tutti di seguirlo, e così Fuchs si ritrova solo soletto in un’immensa distesa di ghiaccio. Rete che, oltretutto, arriva proprio in quello che sembra il momento migliore, per i biancoblù. Tuttavia, a quel punto di tempo ce n’è parecchio per rimediare, e trascinati da un Hofer

che, per la seconda partita di fila, è il più in vista di tutti, i ticinesi lo sfruttano a dovere. Tanto che il Bienne baldanzoso d’inizio partita sparisce letteralme­nte di scena, mentre un Ambrì pure più a suo agio fisicament­e si mette a creare azioni su azioni, fino a ribaltare (e con pieno merito) la situazione: prima segna lo stesso Hofer, al 37’ (al termine di una splendida triangolaz­ione in powerplay), poi tocca a Kubalik, al 46’32’’. Sembra il momento decisivo, ma non lo è. Infatti, nemmeno due minuti dopo, il primo (e unico) powerplay giocato in maniera convincent­e dagli ospiti permette a Rajala di arrivare al pareggio. È il (duro) ritorno alla casella di partenza, per un Ambrì che, dall’alto del suo impegno sul ghiaccio, nella mezz’ora precedente ha speso parecchio. E dopo il beffardo terzo gol di Hügli al 57’37’’, oltre forse alle energie psicofisic­he, non ha neppure più il tempo dalla sua parte per provare a recuperare.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Benjamin Conz si salva su un’incursione di Jan Neuenschwa­nder

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