Quant’è amara la beffa
Un gol di Hügli al 57’37’’ regala al Bienne il doppio vantaggio nel quarto di finale. E adesso per i biancoblù si fa dura.
Ambrì – Non è soltanto questione di dettagli, l’hockey. È anche grinta, intensità e cuore. E stavolta all’Ambrì di Luca Cereda nessuna di quelle tre cose fa difetto. Ciò non toglie, però, che ci sono pure i dettagli. E sono proprio quelli, alla fine, che i leventinesi pagheranno a caro prezzo: due errori di piazzamento che sono all’origine di due delle tre reti segnate da un Bienne che centra il secondo punto nella serie espugnando la Valascia, ciò di cui, in fondo, i seeländer non avrebbero neppure avuto bisogno, siccome il vantaggio del ghiaccio nella serie ce l’hanno proprio loro.
I ragazzi di Cereda pagano a caro prezzo due errori in una serata in cui invece meriterebbero
Ciò che farà senz’altro più male ad Elias Bianchi e ai suoi compagni è il momento in cui arriva il gol partita: quel decisivo terzo gol firmato da un Michael Hügli dimenticato da Dio e dal resto dell’umanità, che si ritrova davanti alla porta vuota quando mancano due minuti abbondanti a un epilogo all’overtime che pare scontato, mentre i biancoblù in pista si ritrovano tutti sullo stesso lato, e purtroppo è quello sbagliato. Una situazione piuttosto analoga, in verità, a quella che permette al Bienne di sbloccare il punteggio al 4’35’’ del tempo di mezzo, quando Brunner si libera del disco e prova a smarcarsi nel-
lo slot, dove i tre avversari che l’attorniano decidono tutti di seguirlo, e così Fuchs si ritrova solo soletto in un’immensa distesa di ghiaccio. Rete che, oltretutto, arriva proprio in quello che sembra il momento migliore, per i biancoblù. Tuttavia, a quel punto di tempo ce n’è parecchio per rimediare, e trascinati da un Hofer
che, per la seconda partita di fila, è il più in vista di tutti, i ticinesi lo sfruttano a dovere. Tanto che il Bienne baldanzoso d’inizio partita sparisce letteralmente di scena, mentre un Ambrì pure più a suo agio fisicamente si mette a creare azioni su azioni, fino a ribaltare (e con pieno merito) la situazione: prima segna lo stesso Hofer, al 37’ (al termine di una splendida triangolazione in powerplay), poi tocca a Kubalik, al 46’32’’. Sembra il momento decisivo, ma non lo è. Infatti, nemmeno due minuti dopo, il primo (e unico) powerplay giocato in maniera convincente dagli ospiti permette a Rajala di arrivare al pareggio. È il (duro) ritorno alla casella di partenza, per un Ambrì che, dall’alto del suo impegno sul ghiaccio, nella mezz’ora precedente ha speso parecchio. E dopo il beffardo terzo gol di Hügli al 57’37’’, oltre forse alle energie psicofisiche, non ha neppure più il tempo dalla sua parte per provare a recuperare.