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‘Lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo’

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È difficile fare ordine nel curriculum sportivo di Amos Coppe. Il men che si possa dire è che ne ha viste tante, ma tante: assistente allenatore di Swiss Swimming al centro nazionale d’allenament­o di nuoto, nel 2011 e 2012, quando al Cst di Tenero si allenava un certo Ian Thorpe («esperienza fantastica, con atleti che hanno partecipat­o a Europei, Mondiali e Olimpiadi»), coach dell’U16 del movimento giovanile di unihockey Drakkar, una parentesi in Svezia come assistente (di unihockey, in due squadre, di hockey, all’Orebro, in collaboraz­ione con il locale liceo sportivo), una stagione all’Hc Lugano (Novizi élite), i Mondiali juniori di unihockey con la Germania, assistente della Nazionale svizzera U19, per arrivare a ottobre 2017, quando accetta la sfida della Sum di lavorare in ambito femminile. «Bisogna dare prova di una certa sensibilit­à – ammette il coach delle ‘Summine’ –. Non sempre è pagante essere diretti. Cambia anche il modo di esprimersi, bisogna tenere conto di esigenze che sono diverse da quelle degli uomini. Bisogna adattarsi a una realtà che ha le sue dinamiche. In questo, mi hanno aiutato le ragazze stesse, e le leader di un gruppo molto affiatato che nei momenti un po’ delicati della stagione sono solite assumersi le responsabi­lità del caso per guidare le compagne. Mi hanno fatto capire quale sia il modo migliore di agire, in certe circostanz­e. Ho ricevuto preziosi feedback, lo stesso è successo ai miei collaborat­ori. Direi che l’equilibrio lo abbiamo trovato, sì. Qualche incomprens­ione è sorta, come è normale che sia, ma abbiamo sempre lavorato tutti con lo stesso obiettivo, quello di progredire per farci trovare pronti nei playoff». MEL

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TI-PRESS/D. AGOSTA ‘Ci sono esigenze diverse di cui tenere conto’

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