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Ambrì e Lugano ancora respinte

Dal 3-1 al 3-3, l’Ambrì va vicino all’impresa, ma è nuovamente costretto alla resa. Bienne a un passo dalla semifinale.

- Dall’inviato Christian Solari

Con le rispettive serie sul 3-0, Bienne e Zugo si guadagnano quattro match ball. Biancoblù e bianconeri sempre in partita, ma alla fine l’esito è lo stesso delle prime due sfide: sconfitta.

Bienne – Ci prova. Fino all’ultimo. Quando un puck perso in uscita di terzo da Zwerger a una manciata di secondi dalla conclusion­e, spegne definitiva­mente le speranze di un Ambrì encomiabil­e, inesauribi­le ma che alla fine si deve nuovamente arrendere al Bienne. Ed è la settima volta che succede, in altrettant­e partite giocate in stagione tra regular season e playoff. E naturalmen­te, questa arrischia di essere la più indigesta di tutte.

In gara 3 due gol su tre li confeziona il powerplay. Mentre il Bienne non è la stessa cosa, quando deve lasciare la ‘comfort zone’.

In ogni caso, però, l’Ambrì riparte dalla Tissot Arena con una certezza, e cioè che quando non riesce a far girare il disco e non può dare continuità alla sua azione, il Bienne è tutta un’altra cosa. E i ragazzi di Luca Cereda l’hanno capito benissimo, in una partita rivoltata come un calzino, dopo che – solo al 3’25’’ del periodo centrale – il terzo gol di Schmutz sembrava aver decretato con largo anticipo la fine dei giochi. Invece gli uomini di Törmänen devono sudarsela fino alla fine. Con i ticinesi che, dopo un primo tempo oggettivam­ente parecchio difficile, nonostante un avvio che più ideale non potrebbe essere, visto che il primo gol, al

2’40’’, lo segna Müller, Kubalik e compagni costruisco­no la loro rinascita sulle difficoltà di un avversario che non ama doversi spingere al di fuori dalla sua zona di comfort. Ciò che appare evidente soprattutt­o nell’epilogo di serata, quando sui bastoni dei seeländer il disco letteralme­nte scotta. Con i padroni di

casa che rischiano seriamente di bruciarsi quando Kubalik eredita un disco in attacco mentre l’Ambrì è in pista addirittur­a con un uomo in meno e il topscorer ceco prova a far secco Hiller, ma riesce solo a sparargli addosso, proprio mentre Damien Riat che (scena che dice più di mille parole) si mette le mani sul casco.

Insomma: più difficile di così non potrebbe essere, perché ora la serie è sul 3-0 e al Bienne manca ormai soltanto una sola vittoria per chiudere i conti, ma anche stavolta l’Ambrì dimostra di avere i mezzi per dare fastidio al suo avversario. Soprattutt­o grazie a un powerplay che è senz’altro l’arma migliore a disposizio­ne della squadra di Cereda, e che nell’occasione regala ben due gol su tre. In una serata che va agli archivi con un accenno di bagarre in zona neutra, alimentata soprattutt­o da Mazzolini, Schmutz e Fey. Un modo come un altro per dire che non è ancora finita, e che ci si ribecca in pista domani sera.

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KEYSTONE La rete del 4-3 di Fuchs al 49’ ha lanciato i seeländer verso il successo

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