Ambrì e Lugano ancora respinte
Dal 3-1 al 3-3, l’Ambrì va vicino all’impresa, ma è nuovamente costretto alla resa. Bienne a un passo dalla semifinale.
Con le rispettive serie sul 3-0, Bienne e Zugo si guadagnano quattro match ball. Biancoblù e bianconeri sempre in partita, ma alla fine l’esito è lo stesso delle prime due sfide: sconfitta.
Bienne – Ci prova. Fino all’ultimo. Quando un puck perso in uscita di terzo da Zwerger a una manciata di secondi dalla conclusione, spegne definitivamente le speranze di un Ambrì encomiabile, inesauribile ma che alla fine si deve nuovamente arrendere al Bienne. Ed è la settima volta che succede, in altrettante partite giocate in stagione tra regular season e playoff. E naturalmente, questa arrischia di essere la più indigesta di tutte.
In gara 3 due gol su tre li confeziona il powerplay. Mentre il Bienne non è la stessa cosa, quando deve lasciare la ‘comfort zone’.
In ogni caso, però, l’Ambrì riparte dalla Tissot Arena con una certezza, e cioè che quando non riesce a far girare il disco e non può dare continuità alla sua azione, il Bienne è tutta un’altra cosa. E i ragazzi di Luca Cereda l’hanno capito benissimo, in una partita rivoltata come un calzino, dopo che – solo al 3’25’’ del periodo centrale – il terzo gol di Schmutz sembrava aver decretato con largo anticipo la fine dei giochi. Invece gli uomini di Törmänen devono sudarsela fino alla fine. Con i ticinesi che, dopo un primo tempo oggettivamente parecchio difficile, nonostante un avvio che più ideale non potrebbe essere, visto che il primo gol, al
2’40’’, lo segna Müller, Kubalik e compagni costruiscono la loro rinascita sulle difficoltà di un avversario che non ama doversi spingere al di fuori dalla sua zona di comfort. Ciò che appare evidente soprattutto nell’epilogo di serata, quando sui bastoni dei seeländer il disco letteralmente scotta. Con i padroni di
casa che rischiano seriamente di bruciarsi quando Kubalik eredita un disco in attacco mentre l’Ambrì è in pista addirittura con un uomo in meno e il topscorer ceco prova a far secco Hiller, ma riesce solo a sparargli addosso, proprio mentre Damien Riat che (scena che dice più di mille parole) si mette le mani sul casco.
Insomma: più difficile di così non potrebbe essere, perché ora la serie è sul 3-0 e al Bienne manca ormai soltanto una sola vittoria per chiudere i conti, ma anche stavolta l’Ambrì dimostra di avere i mezzi per dare fastidio al suo avversario. Soprattutto grazie a un powerplay che è senz’altro l’arma migliore a disposizione della squadra di Cereda, e che nell’occasione regala ben due gol su tre. In una serata che va agli archivi con un accenno di bagarre in zona neutra, alimentata soprattutto da Mazzolini, Schmutz e Fey. Un modo come un altro per dire che non è ancora finita, e che ci si ribecca in pista domani sera.