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I giganti del mare

- di Susanna Petrone

“Finalmente i cacciatori ansimanti erano arrivati in prossimità della preda, che sembrava non essersi accorta della loro presenza. Erano talmente vicini che si poteva notare la sua gibbosità di un bianco lucente. Scivolava maestosame­nte nel mare, avvolta da una miriade di bollicine d’acqua verde. Apparve poi la sua testa solcata da enormi rughe, con la fronte bianca circondata da piccole onde increspate. Lungo i suoi fianchi salivano sulla superficie azzurra del mare bolle argentee che scompariva­no nella scia d’acqua che lasciava dietro di sé”. Le balene: fin da tempi immemorabi­li l’uomo è attratto da questi mammiferi marini. Nella Bibbia, Giona viene inghiottit­o da una balena e trasportat­o attraverso il mare. Anche il barone di Münchhause­n naviga per i mari nel ventre di una balena. Nel 1815 Herman Melville scrive un romanzo che entrerà nell’immaginari­o di tutti: “Moby Dick”. Nel libro non si parla solo del capitano Achab, che passa la vita dando la caccia a una balena bianca. Parla dell’immensità

di questo animale. Ed è immenso. Circa 50 milioni di anni fa, gli antenati dei cetacei hanno deciso di lasciare la terraferma, per tornare in mare. Per molti anni gli esperti hanno cercato di capire come sia stato possibile e come – secondo i test del Dna – la balena potesse essere imparentat­a con gli ippopotami. Circa venti anni fa, infine, grazie a una scoperta storica in Pakistan, fu possibile aggiungere l’anello mancante: era tutto vero. Una volta le balene abitavano sulla terra. Poi iniziarono a tornare verso il mare, perdendo con il tempo le zampe, ma restando mammiferi dal sangue caldo che hanno bisogno di respirare come tutti noi. Le narici, da frontali, si sono spostate sulla sommità del capo, così da permettere ai cetacei di inspirare ed espirare mentre nuotano. I cetacei più noti sono balene, balenotter­e, capodogli e delfini. I cetacei sono però suddivisi in due sottordini principali: odontoceti e misticeti. Le balene degli odontoceti sono dotate di denti e quelle dei misticeti? I misticeti al posto dei denti hanno lunghe lamine discendent­i dal palato (dette fanoni), inserite sul bordo della mascella superiore, le quali formano una specie di filtro che trattiene il plancton, ossia il nutrimento, quando la balena espelle l’acqua dalla bocca. Le balene “prive” di denti, dunque, si nutrono di plancton un insieme di piccoli organismi acquatici animali e vegetali che si muovono trasportat­i dalle onde e dalle correnti marine – e di krill: si tratta di un minuscolo gamberetto che vive soprattutt­o nei mari dell’Antartide.

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© Copr. 2016 Richard Barrett I giganti dei mari, lasciano senza fiato

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