Il parere dei medici contro il rifugio di Camorino
“Oltre alle condizioni disumanizzanti e dannose per la salute psicofisica, questo appello vuole denunciare e smascherare in ogni forma, e con ogni mezzo possibile, l’intero dispositivo del regime migratorio svizzero”. Non si placa l’azione di protesta del collettivo R-esistiamo in favore dei migranti collocati al rifugio cantonale per richiedenti l’asilo di Camorino, finito al centro delle polemiche lo scorso mese di agosto quando era venuta alla luce una situazione di carenza di igiene, sovraffollamento dei dormitori, temperature soffocanti e cibo scaduto. Dopo il presidio organizzato a fine novembre in piazza Governo a Bellinzona, domani il gruppo recapiterà alla cancelleria dello Stato le firme dei medici “che hanno sostenuto la nostra denuncia sulle condizioni di segregazione che le persone migranti subiscono ogni giorno, dal 2014 a questa parte, nel bunker di Camorino”. Nella nota diramata, il collettivo critica “un regime razzista che dispone la rottura del segreto professionale medico per ‘motivi di sicurezza’ e che nega l’accesso tempestivo alle cure mediche e infermieristiche per le persone recluse”. “La consegna pubblica di queste firme è un atto simbolico”, conclude il collettivo, che invoca “la partecipazione di tutte le persone solidali con questa lotta”. Va ricordato che il Cantone ha nel frattempo avviato un progetto per creare a Camorino un nuovo centro polivalente, ma che non sarà pronto prima del 2021.