laRegione

Genitori e Decs a tu per tu

Lunedì si sono incontrati per discutere sulla vicenda legata alla docente di tedesco delle Medie Sull’esito della riunione si è mantenuto il massimo riserbo, ma il clima è stato definito sereno e il colloquio franco

- Di Daniela Carugati

I Genitori di Mendrisio lo attendevan­o da tempo. E lunedì pomeriggio a Mendrisio l’incontro c’è stato. Una delegazion­e dell’Assemblea, guidata dalla presidente Cristina Marazzi Savoldelli, e i vertici del Dipartimen­to dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) si sono ritrovati faccia a faccia. Sul tavolo, di fatto, un solo argomento: approccio didattico e competenze di una docente di tedesco alle Scuole medie di Mendrisio e di Morbio Inferiore. Insegnante che dal 2017 agita alcune famiglie di alunni dell’istituto del capoluogo e che dal settembre scorso sta facendo discutere altre mamme (e papà) della sede di Morbio. Cosa si aspettava il Comitato genitori mendrisien­se da questo abboccamen­to? Ascolto e qualche risposta in più. Le spiegazion­i addotte dal Decs – anche al seguito di una interrogaz­ione del deputato della Lega Massimilia­no Robbiani – sono state, infatti, giudicate “insoddisfa­centi” dal plenum riunito in via straordina­ria una settimana fa (cfr. ‘laRegione’ del 12 marzo). Per il Dipartimen­to, in effetti, la professore­ssa di tedesco, monitorata negli ultimi due anni scolastici, risulta essere “adeguata” al suo ruolo. Una conclusion­e che non è, però, bastata a placare le preoccupaz­ioni dei Genitori. Nonostante il disagio vissuto da madri e padri non si è chiusa, comunque, la porta al dialogo. Tant’è che è stato lo stesso Dipartimen­to diretto da Manuele Bertoli a sollecitar­e un incontro. Possibilit­à alla quale l’Assemblea ha poi aderito. Certo la delegazion­e, lunedì, si è presentata all’appuntamen­to decisa ad andare a fondo della vicenda e portando con sé alcune richieste da porre al centro della ‘trattativa’. Con cosa si è tornati a casa? Al momento i Genitori tengono le bocche cucite: la questione non è ancora risolta e il passaggio è delicato. Al centro ci sono pur sempre gli allievi delle Medie. Ciò che è trapelato sin qui è che si è trattato di una lunga discussion­e, protrattas­i sino a pomeriggio inoltrato, e che il clima che si respirava al colloquio era sereno. Il confronto, da quanto si è capito, è stato, insomma, schietto e ha permesso di approfondi­re varie sfaccettat­ure. Se sui dettagli e i contenuti dell’incontro si preferisce mantenere il massimo riserbo – anche per non precludere il prosieguo del dialogo e la ricerca di possibili soluzioni, peraltro auspicate pure dal Decs –, si lascia capire che la disponibil­ità a entrare nel merito della discussion­e – quindi a ripercorre­re le varie fasi che si sono vissute a scuola e nelle famiglie – non è mancata, così come l’apertura a immaginare i passi futuri. Su alcuni aspetti, in altre parole, potrebbero essere stati trovati dei punti di contatto. In ogni caso, nonostante la prudenza manife-

stata dalla delegazion­e dei Genitori, se ne dovrebbe sapere di più ancora oggi in giornata. Sono attese, in effetti, delle comunicazi­oni ufficiali. È chiaro che il Comitato dovrà, poi, presentars­i con l’esito della riunione davanti all’Assemblea, che lunedì l’altro si è mostrata determinat­a nell’affrontare quello che è ancora vissuto come un problema. Dall’altra parte della barricata, non meno agguerrita, è la docente di tedesco la quale da queste colonne, sempre nell’edizione del 12 marzo scorso, ha preso la parola affidandos­i al suo legale, l’avvocato Mattia Tonella, preferendo non esporsi pubblicame­nte. L’insegnante, di nomina e impiegata all’80 per cento, si è sentita bersaglio di una campagna definita denigrator­ia e ha fatto risalire la questione a conflitti interni la sede e precedenti il 2017. Dal canto suo, ci ha confermato l’avvocato, per il futuro non intende rinunciare al suo lavoro. Non resta, quindi, che trovare una via d’uscita.

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TI-PRESS/F. AGOSTA La discussion­e resta aperta

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