Ceto medio in difficoltà, è ora di agire!
“Nel quadro delle misure di contenimento finanziario mi sarei immaginato degli interventi meno incisivi e dei risparmi meno importanti sul fronte dei sussidi di cassa malati. Quest’ultimo è un tema cruciale, poiché va a incidere sul ceto medio e medio-basso, ma sempre di più tocca anche le famiglie più agiate”. Così il granconsigliere del Ppd Raffaele De Rosa, candidato al consiglio di Stato, si è espresso sul Corriere del Ticino (“Il Ppd deve ritrovare i suoi valori”, 4 marzo 2019) e mi trova pienamente d’accordo. Si tratta senz’altro di una critica rivolta al direttore del Dss Paolo Beltraminelli, che benché insieme al Governo sia riuscito a portare avanti misure a sostegno della conciliabilità lavoro e famiglia, non è stato sufficientemente concreto e incisivo. Subito dopo infatti il candidato del Ppd dichiara: “Nel settore considerato serviranno dunque dei correttivi, senza tornare ai sussidi a pioggia ma attraverso degli aiuti mirati alle famiglie e ai cittadini chiamati a pagare i premi di cassa malati”. Oggi il ceto medio si trova schiacciato dal peso dei premi di cassa malati, che diventano sempre più pesanti e dalle innumerevoli spese che si trova a dover affrontare, incluse le imposte. Con la sensazione però che il proprio stipendio pesi sempre meno e che le possibilità in questo mercato del lavoro soffocato si riducano sempre di più. De Rosa nella stessa intervista non a caso ha ricordato i “quasi 70’000 frontalieri attivi in Ticino, un numero che deve spingerci a ripensare il nostro modello di sviluppo per tornare a dare op- portunità di lavoro ai ticinesi e ai residenti”. Da questo Governo mi sarei aspettato molto di più. Ci vogliono persone in grado di riconoscere e capire i problemi quotidiani dei cittadini da una parte e dall’altra in grado di trovare le soluzioni con pragmatismo. Basta sprecare altro tempo prezioso, è tempo di agire.
Joseph Böni, Bellinzona