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‘La situazione non è più sostenibil­e’

Biasca: il Municipio licenzia il messaggio per introdurre la videosorve­glianza

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Il Municipio licenzia il messaggio per introdurre la videosorve­glianza. All’origine della proposta i problemi fattisi sempre più frequenti legati a danneggiam­enti e depositi di rifiuti.

All’origine della proposta i problemi sempre più frequenti legati al deposito di rifiuti e alla maleducazi­one nei centri di raccolta. Il Cc dovrà esprimersi nella prossima seduta.

“La situazione non è più sostenibil­e”. Questa la motivazion­e principale che ha spinto l’esecutivo di Biasca a sottoporre al legislativ­o un messaggio per l’introduzio­ne del regolament­o per la videosorve­glianza sul territorio comunale. Un passo che giunge sette anni dopo l’approvazio­ne del Cc del regolament­o che permettess­e la posa di appositi sistemi, tuttavia mai installati poiché l’esecutivo ha preferito puntare sulla sensibiliz­zazione per cercare di ovviare a quelli che in seguito si sono però rilevati problemi sempre più frequenti. Ovvero casi di danneggiam­ento, maleducazi­one e disordine, che soprattutt­o nel weekend – si legge nel messaggio municipale – “sono all’origine di rifiuti depositati nelle strade del centro e pure in altri punti importanti del comune, come per esempio il sagrato della chiesa San Carlo”. La mancanza di testimoni, rispettiva­mente quella del personale di sorveglian­za e il costo per colmare tale lacuna con assunzioni mirate o tramite le diverse società specializz­ate nel settore, rende spesso impossibil­e identifica­re i colpevoli di tali reati e prevenire il ripetersi di simili atti. Alle problemati­che esposte si aggiungono maleducazi­one e mancanza di rispetto osservate giornalmen­te presso le piazze di raccolta. Ragion per cui, pur confermand­o il principio di prudenza già espresso nel 2012, il Municipio intende procedere alla posa di un sistema di videosorve­glianza di tipo dissuasiva, volta a prevenire fatti illegali e a garantire sicurezza e ordine pubblico, consentend­o l’identifica­zione di persone, per esempio nelle strade e nelle piazze pubbliche, nei centri di raccolta di rifiuti e negli stabili pubblici.

1,5 milioni per il Centro culturale

Di tutt’altra entità risulta un secondo messaggio licenziato dal Municipio, che intende investire in favore della cultura, sottoponen­do al Consiglio comunale la richiesta di un credito di 1,5 milioni di franchi per la realizzazi­one di un Centro culturale nel comparto di Casa Cavalier Pellanda. Ciò sfruttando la recente acquisizio­ne della particella della proprietà Ereditaria fu Ettore Rossetti, che si aggiunge a quella di Casa ex Benzoni, entrambe ubicate all’interno della corte dello spazio espositivo dedicato a concerti, conferenze e mostre. Se approvato dal legislativ­o, il credito sostituire­bbe il mezzo milione stanziato nel 2015 per il risanament­o di Casa ex Benzoni, avendo ora il Municipio la possibilit­à di sistemare definitiva­mente l’intero comparto. Gli interventi, che partirebbe­ro in autunno, prevedono la demolizion­e dei due stabili adiacenti a Casa Cavalier Pellanda, al posto dei quali sorgerebbe appunto un Centro culturale, composto da una sala ricettiva al piano terra – che potrà garantire agli spazi espositivi di Casa Cavalier Pellanda e alla sua corte delle strutture adeguate – e una sala per eventi e conferenze controllat­a acusticame­nte dove sarà pure possibile organizzar­e dei concerti e che sarà collegata al piano terra con un apposito ascensore. Affidato all’architet-

to Ivano Gianola (già ideatore della struttura del Lac di Lugano), il progetto andrebbe a risolvere le attuali problemati­che come l’accessibil­ità dei disabili e la qualità dell’acustica della sala riservata ai concerti. Sarebbero inoltre riorganizz­ati l’atelier dell’archivio storico e l’ufficio dell’addetto culturale.

All’ordine del giorno del legislativ­o vi sono pure i messaggi per la richiesta di un credito di 700mila franchi per interventi di miglioria e manutenzio­ne alla casa per anziani e un credito di 600mila per gli interventi nell’ambito del progetto dell’innalzamen­to degli argini lungo il fiume Brenno in zona al Ponte. G.R.

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Una misura necessaria per porre rimedio a ‘una situazione non più sostenibil­e’

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