‘Un boomerang i 4 circondari’
L’ex presidente Rusconi: ‘Quattro circondari penalizzano l’Udc’. Marchesi: ‘Decisione democratica’ Pierre Rusconi: ‘Si rischia di non avere nessun Udc sui seggi democentristi’. Pinoja: ‘No, la ripartizione è giusta ed equa’.
L’ex presidente Udc Rusconi a gamba tesa sulla strategia: ‘Si rischia di non eleggere i democentristi’. Marchesi: ‘È stata una decisione democratica. Semmai venga ai Congressi!’.
«Bell’affare!». L’ex presidente Udc Pierre Rusconi ha appena finito di fare due calcoli: «Con questa storia dei quattro circondari, a questa tornata elettorale si rischia di avere una formazione parlamentare democentrista dove non siede nessun candidato Udc. Hanno sbagliato». È un’entrata a gamba tesa quella di Rusconi, che abbiamo raggiunto all’estero. Nel mirino, la strategia avallata a maggioranza dal congresso Udc di gennaio, ovvero quella di passare da due (Sopra e Sottoceneri) a quattro suddivisioni elettorali (Mendrisiotto, Luganese, Locarnese e Valli, Bellinzonese e Valli). Scelta che all’interno del partito – unitamente all’accoglimento nella lista per il Gran Consiglio del presidente dell’Ordine dei medici Franco Denti, ex Ppd ed ex Verdi – ha fatto parecchio discutere e che ancora adesso, a meno di tre settimane dalle elezioni cantonali, genera qualche malumore intestino. «Nel Bellinzonese – riprende Rusconi – potrebbe essere eletto Sergio Morisoli di Area Liberale (anche se ufficialmente candidato Udc, ndr), nel Mendrisiotto Edo Pellegrini dell’Unione democratica federale, nel Luganese potrebbe passare Denti, mentre nel Locarnese potrebbe farcela Cleto Ferrari (pure ufficialmente Udc, ndr). Con questo risultato si rischia che dei vecchi non rimanga nessuno ed entrino in parlamento un rappresentante dei medici, uno dei contadini, un Udf e un rappresentante di Area liberale». Insomma «nessuno del partito». Fatta eccezione, probabilmente, per il presidente Piero Marchesi. Sempre a patto che «si mantengano i cinque seggi attuali». Sennò lo stesso Marchesi rischia, fa capire Rusconi. «Non c’è proprio nessun problema!». sbotta Piero Marchesi. «Peraltro Rusconi – aggiunge il presidente dei democentristi ticinesi – avrebbe potuto dire la sua al Congresso o ai vari Comitati, ma sono ben quattro anni che non vi partecipa. Proprio il Congresso ha deciso a larga maggioranza di voler passare da due a quattro circondari elettorali. Chi al Congresso di gennaio ha perso perché si è trovato in minoranza, deve rassegnarsi e accettare quel verdetto. Siamo il partito dove la democrazia interna la fa da padrona, siamo il partito che rispetta e chiede di rispettare la volontà del popolo e allora, quantomeno per coerenza, bisogna rispettare anche le decisioni del nostro organo supremo, che è appunto il Congresso». Quest’ultimo «ha voluto non più due, bensì quattro circondari con l’obiettivo di far crescere il partito in Ticino, così come ha accettato a larghissima maggioranza la candidatura di Franco Denti (vedi articolo sotto, ndr). Capisco che alcuni candidati del Luganese possano non essere contenti di queste democratiche decisioni, ricordo tuttavia che anch’io sono candidato per il circondario di Lugano, lo stesso in cui sono candidati Denti, Filippini, Galeazzi, Pamini e molti altri». A quale strategia risponde l’istituzione di quattro circondari? «L’intento – ribadisce Marchesi, candidato sia per il Consiglio di Stato (nella lista Lega/Udc) sia per il parlamento – è di far crescere il partito. Negli ultimi tre,
quattro anni abbiamo dato vita e daremo vita a nuove sezioni comunali. E questo proprio per essere maggiormente presenti sul territorio. Con l’elezione di un rappresentante per circondario, vorrà dire che anche i democentristi del Mendrisiotto, ad esempio, saranno rappresentati in parlamento. Se questa strategia sarà vincente, lo verificheremo ovviamente l’8 di aprile». Il passaggio da due a quattro circondari «è stato discusso in direttiva e in comitato, prima di essere sottoposto al Congresso», tiene a puntualizzare il presidente dell’Udc. Il cui «obiettivo minimo» è l’elezione, per il Gran Consiglio, «di sei deputati: se ne faremo cinque, non sarò soddisfatto. Sono sì uno dei candidati, ma sono anche il presidente del partito. E antepongo gli interessi dell’Udc ai miei: mi piacerebbe facessero così tutti i candidati». Afferma a sua volta Gabriele Pinoja, presidente cantonale del partito prima di Marchesi: «Questa soluzione dei quattro circondari l’ho sempre sostenuta e l’avevo proposta quattro anni fa. Sono abituato alle sparate di Rusconi, ma quanto deciso dagli organi dell’Udc è giusto, perché una ripartizione territoriale come quella adottata è più democratica ed equa di quella precedente. Occorre pensare alla crescita del partito, non ai propri interessi. Abbiamo sicuramente candidati validi in tutto il Ticino. Forse chi oggi si lamenta dovrebbe impegnarsi affinché il partito riesca a raccogliere il maggior numero possibile di schede e dovrebbe preoccuparsi di crescere ulteriormente sul piano politico».