laRegione

I calcoli dell’Udc

Dietrofron­t sull’aumento automatico delle franchigie di cassa malati

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Ormai sembrava fatta: settimana scorsa il parlamento aveva dato il suo via libera a un aumento automatico delle franchigie dell’assicurazi­one malattia in base alla evoluzione dei costi della salute. E questo con il sostegno dei deputati dei partiti borghesi. Ora l’Udc ha però cambiato idea: domani la maggior parte dei parlamenta­ri democentri­sti bocceranno la revisione legislativ­a alle votazioni finali. Lo ha indicato ieri al ‘Blick’ online il capogruppo Thomas Aeschi (Zg). Durante il dibattito in parlamento l’Udc aveva ancora sostenuto la modifica di legge che prevede di aumentare le franchigie di 50 franchi, quando il rapporto tra la franchigia di base e i costi lordi medi per assicurato supera quota 1:13. Ma ora il partito sembra aver fatto dietrofron­t: “Non si può incolpare unilateral­mente i contribuen­ti per l’aumento dei costi sanitari”, ha affermato Aeschi. Secondo il consiglier­e nazionale democentri­sta bisogna risolvere la problemati­ca dei costi sanitari con un unico pacchetto: “Anche l’industria farmaceuti­ca, le casse malati, i medici, gli ospedali e i Cantoni devono dare il loro contributo”. Il destino della proposta di aumentare le franchigie appare quindi segnato: all’opposizion­e dell’Udc va aggiunta quella della sinistra. Il Ps aveva del resto già annunciato l’intenzione di lanciare il referendum contro la riforma. Secondo il suo presidente Christian Levrat, sarebbe proprio questo il motivo del passo indietro dell’Udc: “Ha paura del voto popolare”, visto che siamo in un anno elettorale, ha detto sempre al ‘Blick’. Il ‘senatore’ friburghes­e ha poi accusato in generale i partiti borghesi di non avere nessuna strategia in materia di politica sanitaria e contro l’aumento dei premi. Philippe Nantermod (Plr/Vs) ha invece affermato che la decisione dell’Udc è “una grande delusione”. Il partito ha finora sempre sostenuto il progetto. “Non capisco questa paura delle elezioni federali”, ha aggiunto il consiglier­e nazionale sostenendo che i cittadini si aspettano dai politici un intervento nell’assicurazi­one malattia. Ma anche all’interno della stessa Udc la decisione non è stata ben accolta da tutti: “Il gruppo è diviso”, ha detto il consiglier­e nazionale e presidente di Santésuiss­e Heinz Brand (Gr). “Non è forse il modo ideale per frenare l’aumento dei costi, visto che sono necessarie molte più misure, ma sarebbe almeno un primo passo”, ha sottolinea­to Brand affermando che venerdì voterà ‘sì’. Chiedendo agli assicurati una maggiore partecipaz­ione ai costi, la modifica di legge intende favorire un comportame­nto più attento, impedendo visite mediche e ospedalier­e superflue.

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Il Ps aveva promesso il referendum, buona parte del gruppo democentri­sta voterà contro: la sorte del progetto pare segnata
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Carte rimescolat­e

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