Strage mancata, vendetta fallita
Un italiano di origini africane sequestra un bus con 51 studenti a bordo e gli dà fuoco
L’autista del pullman voleva ‘fermare le morti dei migranti in mare’. Quaranta minuti di fuga prima di essere bloccato dai carabinieri.
Milano – Cinquantun ragazzi e un autobus finito in fiamme. Poteva davvero risolversi in una strage il “sequestro” del pullman da parte di un cittadino italiano di origini senegalesi, determinato a “vendicare” le morti dei migranti nel Mediterraneo “per colpa di Di Maio e Salvini”. Il bus aveva raccolto in mattinata i ragazzi per riportarli dalla palestra alla loro scuola media, la Vailati di Crema. Alla guida Ousseynou Sy, un autista che altre volte li aveva accompagnati, cittadino italiano da quindici anni e impiegato della Autoguidovie. Ma Sy aveva in testa altro: “Un gesto eclatante” per risvegliare l’Africa contro le politiche migratorie europee. Perciò ha imboccato la strada in direzione Milano per raggiungere l’aeroporto di Linate, quaranta minuti di viaggio che i ragazzi non dimenticheranno. “Da qui non uscirà vivo nessuno”, ha detto, tirando fuori una tanica di benzina e ordinando poi a un docente di legare con delle fascette di plastica i polsi dei ragazzi. “Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e Salvini”, ha raccontato una studente. “Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo”, ha aggiunto, facendo posare i cellulari ai ragazzi e ai tre adulti che li accompagnavano. Non li ha raccolti tutti, però, e quelli rimasti a terra hanno potuto telefonare per chiedere aiuto. Il primo blocco di due macchine dei carabinieri è stato forzato da Sy, che ha continuato la corsa fino a quando altre tre macchine dei militari lo hanno raggiunto, riuscendo a bloccare l’autobus contro il guardrail. È stato il momento di massima tensione: due carabinieri lo hanno affrontato non appena è sceso con in mano un accendino con cui ha poi dato fuoco al pullman, mentre gli altri militari sono riusciti a far scappare dai finestrini posteriori tutti i passeggeri. Nessuno si è fatto male, 14 tra ragazzi e adulti sono rimasti leggermente intossicati per il fumo che si è alzato dal mezzo che andava in fiamme. Il procuratore di Milano Francesco Greco ha contestato a Sy l’accusa di sequestro di persona, strage, incendio e resistenza, con l’aggravante della finalità terroristica. D’altra parte, lo stesso sequestratore ha ammesso di aver organizzato tutto da tempo e da solo. Il responsabile dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili ha escluso che la vicenda debba essere considerata un atto di “terrorismo islamico”. A Matteo Salvini, messo al sicuro da un Senato asservito dal dover rispondere in tribunale per il sequestro della nave Diciotti, non è parso vero che la follia di un ‘négher’ gli fornisse un alibi straordinario e insperato.