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In Mozambico dopo il ciclone rischio colera

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Sono ancora centomila le persone in pericolo a causa delle nuove piogge previste in Mozambico, a pochi giorni di distanza dal ciclone Ida che ha provocato centinaia di morti sulla costa centromeri­dionale. Lo ha detto ieri il presidente Felipe Nyusi, mentre va precisando­si l’estensione delle aree colpite dal tifone, e la portata dei danni. In un Paese già poverissim­o, molte migliaia di persone hanno perso tutto quel poco che avevano. Ieri, inoltre, l’Ong Helpcode Italia, attiva da decenni nella provincia di Sofala, tra Beira (la seconda città del Paese) e l’area di Gorongosa, la zona maggiormen­te colpita dal ciclone, ha avvertito dell’elevato rischio che si sviluppi una epidemia di colera. “Diversi reparti dell'ospedale di Beira sono inagibili e la maggior parte dei centri sanitari non è in grado di far fronte all’emergenza – ha informato l’Ong in un comunicato –. A queste criticità si aggiunga anche la scarsità del cibo, con i magazzini delle riserve alimentari e le sementi per le coltivazio­ni andati completame­nte distrutti”. Le agenzie delle Nazioni Unite e la Croce Rossa si sono mobilitate per raggiunger­e le popolazion­i colpite. Secondo il Programma alimentare mondiale (Pam) dell’Onu, circa un milione e settecento­mila persone in Mozambico e altre 920mila in Malawi si sono trovate sulla traiettori­a del ciclone che ha fatto vittime anche nello Zimbabwe. L’invio via terra degli aiuti di prima urgenza è ostacolato dalle condizioni disastrate della rete viaria. Ma anche gli elicotteri faticano a individuar­e gli insediamen­ti minori, dove i sopravviss­uti sono rimasti bloccati. Le Nazioni Unite hanno allestito oltre cinquanta campi per accogliere gli sfollati, ma la loro capienza resta insufficie­nte. “Molti villaggi – ha detto un soccorrito­re citato dalla Bbc – sono stati letteralme­nte cancellati. Abbiamo trovato parecchi donne e bambini rifugiati sugli alberi per sfuggire all’inondazion­e. Molti hanno cercato di raggiunger­e le alture, ma l’intensità delle piogge ha impedito di poterli soccorrere”.

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KEYSTONE Tutto perso

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