Banche svizzere e diritto fiscale italiano
Operare dal Ticino verso l’Italia comporta il rischio di violare norme penali
Le banche svizzere che operano con clientela italiana, rispettivamente su territorio italiano, sono assoggettate alla sovranità fiscale italiana? In quale misura? Come si può invocare la Convenzione italo-svizzera contro la doppia imposizione? Come possono reagire le banche svizzere sul piano legale? Quali potrebbero essere i procedimenti di carattere fiscale e di carattere penale avviati da parte delle autorità fiscali oppure giudiziarie italiane? Quale sarebbe l’esito di una domanda di assistenza inviata dal Fisco italiano al Fisco svizzero? A questi interrogativi ha cercato di rispondere un seminario organizzato dal Centro di competenze tributarie della Supsi svoltosi ieri. Come è noto le autorità fiscali italiane sono intenzionate a interpretare in modo estensivo il concetto di stabile organizzazione a carattere personale. In quest’ottica, nel novembre scorso, già si era mossa la Procura della Repubblica di Milano, avviando un procedimento penale per diversi reati finanziari e fiscali a carico di una banca con sede a Lugano, disponendo il sequestro di documenti mediante perquisizione presso diciotto funzionari della stessa. È quindi divenuta indispensabile un’analisi, da parte di penalisti e tributaristi di diritto italiano, al fine di stabilire se sussista o meno un rischio concreto, per le banche svizzere, di vedersi destinatarie di procedimenti penali per abusivismo finanziario, per frode fiscale rispettivamente per riciclaggio connesso a infrazioni fiscali, oppure per violazioni della Legge italiana n. 231/2001 (Responsabilità amministrativa delle società e degli enti, ndr). Da parte svizzera è necessaria un’analisi dal punto di vista tributario rispetto agli obblighi e ai diritti previsti dalla Convenzione italo-svizzera sulla doppia imposizione. Inoltre, un’analisi di diritto amministrativo può stabilire se, e in che misura, le autorità fiscali, rispettivamente penali italiane, possano ottenere le informazioni richieste mediante i recenti questionari. Rimane, infine, da esaminare con quali strumenti giuridici tutelare i clienti delle banche svizzere e i dipendenti delle stesse. A partire dal 2020, il numero degli assoggettati alla Finma raddoppierà. Tale estensione delle regole cross border comporterà l’adozione di modelli di impresa adeguati per evitare grane legali.