Nuove Officine: l’Uct ricorre
Un ulteriore ricorso figurerà sulla lista di quelli pervenuti al Tribunale amministrativo federale (Taf) contro la decisione dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) di riservare l’area di Castione per scopi ferroviari, in vista della realizzazione della nuova officina. È quello dell’Unione contadini ticinesi (Uct), la cui direttiva ha deciso negli scorsi giorni all’unanimità di impugnare la decisione per motivi cautelativi. «Sebbene con le Ffs ci sia una buona collaborazione, vista la difficoltà a trovare terreni per il compenso degli 80mila metri quadrati Sac che verranno persi a Castione, abbiamo deciso di intraprendere questo passo», spiega da noi contattato il segretario dell’Uct Sem Genini. Proprio come i Comuni della Bassa Leventina, anche l’Uct aveva rinunciato a lanciare il referendum contro lo stanziamento del credito di 100 milioni da parte del Cantone. Entrambi si oppongono però ora alla decisione di Berna, contro la quale è possibile inoltrare ricorso entro domani. Nel frattempo al Taf sono giunti anche il ricorso dell’ingegnere Rudolf Marti (tramite il legale Franco Gianoni), proprietario del sedime che verrebbe in parte sacrificato per edificare le nuove Officine Ffs, quello della Commissione regionale dei trasporti Tre Valli e del Comune di Biasca. Non si opporranno invece in questa fase pianificatoria le associazioni ambientaliste che come i ricorrenti elencati avevano già inoltrato le loro osservazioni critiche sulla riservazione d’area durante la fase di consultazione. Come appreso dalla ‘Regione’, valutando minime le chance di poter ribaltare la decisione dell’Uft, i comitati di Pro Natura, Wwf e Ficedula hanno deciso di non opporsi una seconda volta. Nel frattempo, viene sottolineato, le tre associazioni stanno collaborando con le Ffs al fine di trovare un compenso adeguato ai terreni agricoli e si riservano la possibilità di valutare un possibile ricorso nella fase di presentazione del progetto.