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Sant’Abbondio, aiuto ticinese

- Di Marco Marelli

Uno dei più importanti monumenti di Como, la basilica di Sant’Abbondio che fra le sue caratteris­tiche ha il fatto di avere due campanili come Notre Dame de Paris, chiede aiuto alla Supsi, la Scuola universita­ria profession­ale della Svizzera italiana. L’ateneo ticinese attualment­e è già occupato nel Comasco, dove ha concentrat­o le proprie attenzioni nei confronti di una chiesetta di Rovellasca. Lo ha fatto sapere don Andrea Messaggi, rettore della basilica Sant’Abbondio, patrono di Como, che nei mesi scorsi aveva lanciato un appello per salvare la chiesa che ha bisogno di essere restaurata e valorizzat­a. Per trovare i fondi necessari Curia, Comune, Regione e Università dell’Insubria hanno messo in cantiere una partnershi­p. Un’unione di intenti atta a poter chiedere un contributo nell’ambito del prossimo programma comunitari­o. L’intervento della Supsi, in tal senso, è mirato al restauro degli affreschi della tribuna. «Abbiamo in corso contatti con la scuola universita­ria ticinese per restaurare gli affreschi della tribuna – conferma don Andrea Messaggi –. Per accademici svizzeri e tirocinant­i rappresent­erebbe un’importante occasione per misurarsi con nuove opere». I lavori di restauro, stando a quanto è dato sapere, però non si fermano qui. Di lavoro, lascia intendere il parroco, ce n’è parecchio. «Oltre agli affreschi alla basilica – continua – occorre un recupero complessiv­o, compresa la sistemazio­ne dei pluviali e dei canali». Insomma: «Occorre ridare lustro al patrimonio romanico di questo antichissi­mo sito». La basilica di Sant’Abbondio, d’altronde, è famosa anche per essere opera dei maestri comacini. Preziosi gli affreschi di cui è ricca.

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WIKIPEDIA La basilica di Sant’Abbondio

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