Ben oltre le aspettative
La delusione per il finale non mitiga l’euforia per la splendida cavalcata. Lombardi: ‘Abbiamo superato tutti gli obiettivi’.
Dopo tanto hockey, è tempo di bilanci anche per l’Ambrì Piotta. Che agli archivi manda una stagione chiusa decisamente in positivo. Un sentimento, questo, che, passata l’amarezza per l’epilogo, prevale a tutti i livelli. «Abbiamo superato tutti gli obiettivi stagionali – sottolinea raggiante Filippo Lombardi –. La squadra è contenta, perché sa che ha lottato e imparato; lo staff è contento, perché ha visto una squadra che cresce; e il pubblico lo è perché ha visto ciò che voleva: una squadra che lotta. I risultati hanno dimostrato che questa squadra non è un fuoco di paglia: è la costruzione di un edificio iniziata l’anno scorso, continuata quest’anno e destinata a proseguire l’anno prossimo». Di obiettivi, però, l’Ambrì non ne ha raggiunti solo sul piano sportivo: «Abbiamo riconquistato una buona parte di pubblico. E vorrei andare anche oltre: cercheremo di fare ancora di più, e soprattutto di proporre qualcosa in più di quanto mostrato quest’anno». Martedì a Bienne, a fine partita, i giocatori hanno raccolto i meritati applausi dei loro tifosi. Ma anche degli avversari. L’immagine di Brunner che applaudiva gli avversari racconta molto più di quanto non dicano mille parole... «Proprio così: per prima cosa ci siamo guadagnati l’affetto del nostro pubblico, e subito dopo il rispetto della maggior parte delle altre squadre e degli altri club. Alla costruzione di questa squadra abbiamo cominciato a lavorare tre anni fa. Prima con il progetto Rockets, con Cereda, che poi abbiamo portato ad Ambrì, dove è cresciuto ancora, assieme alla squadra. La nuova mentalità che arrivava la si intuiva, la si vedeva, e quest’anno il tutto è esploso, permettendoci di andare al di là delle aspettative, degli obiettivi e pure delle speranze. Mantenere questo livello non sarà facile, ma io credo che ce la possiamo fare, che possiamo andare anche oltre. Questo gruppo ha imparato tante cose, e il 90 per cento di esso sarà ancora in biancoblù l’anno prossimo, con un anno di esperienza in più».
‘Sfiorata un’altra impresa’
«Non dimentichiamo mai da dove siamo partiti – gli fa eco Luca Cereda –. Ci deve rendere ancora più orgogliosi di dove siamo arrivati. Se siamo giunti fino a gara 5 dei quarti è merito del lavoro quotidiano. È quello spirito che ci ha fatto andare avanti ripartendo un giorno dopo l’altro, indipendentemente da cosa fosse successo il giorno prima». La delusione provata dopo gara 5 è comprensibile. Ma è pure il segno che la squadra non aveva smesso di credere nella possibilità di compiere un’altra impresa: «Questa è la vera natura dell’Ambrì
Piotta: non abbiamo scoperto niente; abbiamo semplicemente ridato vigore a quella che era la sua storia, quella di una squadra che lotta ogni giorno. Nel playoff, se ripenso a tutta la serie, da gara 1 in poi il gruppo ha fatto altri passi avanti, pure decisi». Partita dopo partita, l’Ambrì ha saputo guadagnarsi l’affetto dei suoi tifosi e, non da ultimo, il rispetto degli avversari:«Quello l’abbiamo ottenuto un passo alla volta, già nella passata stagione. Una delle vittorie più grandi di quest’anno è stata quella di tornare a vivere tante belle emozioni, in particolare alla Valascia. Emozioni che il pubblico ha pure regalato a noi». Dall’allenatore a uno dei protagonisti sul ghiaccio dell’annata biancoblù: Benjamin Conz, decisivo con le sue parate in più di un’occasione. «Nei playoff abbiamo sfiorato un’altra impresa. Logicamente, a caldo, c’è del rammarico per essere usciti così, ma nei prossimi giorni a farsi largo sarà la fierezza per ciò che siamo riusciti a fare. Siamo stati capaci di tenere un livello alto da settembre e fino alla fine». Qual è il tuo ricordo più bello della stagione? «Sicuramente quando il Losanna ha vinto ai rigori contro il Friborgo, ufficializzando la nostra qualificazione ai playoff. Abbiamo atteso il verdetto da Malley negli spogliatoi, e quando è arrivato, abbiamo festeggiato. Ad ogni modo, tutta la stagione ha riservato momenti speciali, cominciando dai successi nei derby: erano anni che l’Ambrì non ne vinceva più 4 in una stagione». Raggiante lo è pure Hofer, la cui prima avventura in Svizzera si è appunto chiusa martedì a Bienne: «Comunque sia finita (e un po’ d’amarezza adesso c’è ancora), è stata un’annata grandiosa. Possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto, soprattutto in un campionato molto competitivo. Di questa stagione non scorderò i tifosi: giocare davanti a un pubblico così è incredibile».