25mila franchi annui da dividere, ma bisogna meritarseli...
Un fondo di 25’000 franchi per sostenere i giovani talenti ticinesi che possono concretamente ambire a partecipare ai Giochi Olimpici (a cominciare dai prossimi, quelli estivi di Tokyo 2020). È il sunto del progetto lanciato dall’associazione Aiuto sport Ticino (che già sostiene una trentina di giovani sportivi ticinesi indipendentemente dalle loro ambizioni olimpiche e che contribuirà con ulteriori 2’000 franchi annui) e le Aziende industriali di Lugano (Ail), che dal canto loro ne metteranno sul piatto 23’000. «Come azienda troviamo giusto restituire qualcosa al territorio in cui operiamo e questo progetto (assieme ad altri) rappresenta un ottimo strumento per farlo, estendendo oltretutto l’orizzonte a tutto il Ticino», ha spiegato il Ceo di Ail Andrea Prati. La prima lista di atleti – rigorosamente non professionisti – che potranno beneficiare di tale sostegno conta nove nomi: Ajla Del Ponte (atletica leggera, 23 anni); Emma Piffaretti (atletica leggera, 17); Noè Ponti (nuoto, 18); Filippo Colombo (mountain bike, 22); Ilaria Käslin (ginnastica artistica, 21); Sasha Caterina (triathlon, 19); Tiago Pugno (pugilato, 27); Olivia Negrinotti (canottaggio, 19); Elia Dagani (scherma, 21). «Ma si tratta di una lista provvisoria, un primo passo, l’obiettivo è mettere in piedi qualcosa di valido e duraturo, magari aumentando pure il contributo coinvolgendo altre aziende», ha evidenziato Michele Ghezzi, presidente di Aiuto sport Ticino. Da notare come “la lista di sportivi selezionati verrà costantemente rivalutata a dipendenza dei risultati, delle prospettive di qualifica e dell’impegno profuso – si legge nella presentazione del progetto –. Nel caso quindi le “attese olimpiche” non dovessero giungere a buon successo, Aiuto sport Ticino continuerà ad affiancare lo sportivo nell’ambito dei consueti programmi di sostegno. Un supporto quindi “a tempo” e legato alla possibilità di qualificazione ai Giochi, aspetto che ha suscitato qualche perplessità che però Ghezzi ha allontanato assicurando «flessibilità, il nostro scopo non è mettere pressione ai ragazzi, ma sostenerli». SC