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La commission­e federale competente: il razzismo va combattuto a tutti i livelli

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Vi sono casi di discrimina­zione razziale in tutti gli ambiti della vita quotidiana. Il razzismo va quindi combattuto a tutti i livelli e con il contributo di tutti, ha ricordato ieri la Commission­e federale contro il razzismo (Cfr) in occasione della Giornata internazio­nale per l’eliminazio­ne della discrimina­zione razziale. Stando all’indagine “Convivenza in Svizzera” pubblicata in febbraio dall’Ufficio federale di statistica, il maggior numero di casi di discrimina­zione (50%) si verifica nel mondo del lavoro; seguono lo spazio pubblico (25%), la scuola (19%), la ricerca di un alloggio (10%) e il tempo libero (7%). “Questi risultati confermano quanto è già stato osservato sul terreno, nei consultori cui si rivolgono le persone che si sentono vittima di razzismo e discrimina­zione razziale”, ha precisato ieri la Cfr in una nota. Quasi il 60% degli svizzeri, secondo l’indagine, è consapevol­e che il razzismo è un fenomeno da non sottovalut­are. Una giornata internazio­nale contro la discrimina­zione razziale non basta a risolvere il problema, ma permette di ricordare che tutti possiamo contribuir­e a prevenirlo e combatterl­o. A confermare che i casi di discrimina­zione razziale avvengono giornalmen­te, vi sono anche la Fondazione contro il razzismo e l’antisemiti­smo (Gra) e la Società per le minoranze in Svizzera (Gms): le due organizzaz­ioni ricevono segnalazio­ni ogni giorno, precisa un comunicato diffuso ieri. Molte delle segnalazio­ni ricevute riguardano contenuti razzisti su siti web, così come nelle conversazi­oni su WhatsApp o sui social media. ATS/RED

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