laRegione

Sguardo rivolto agli Stati

Marina Carobbio Guscetti candidata in pectore anche alla Camera alta

- Di Stefano Guerra

‘Necessario costruire un’alleanza rosso-verde’ per le elezioni federali. Greta Gysin pronta a scendere in campo per il Nazionale

Doppia candidatur­a suggellata in un incontro con la ‘Cerca’. Fabio Pedrina: è l’unico nome con reali chance di essere condiviso e di potercela fare.

Ha ottenuto la deroga che le permette di ricandidar­si per la quarta volta alle elezioni federali. E se in ottobre verrà riconferma­ta al Consiglio nazionale – non v’è ragione di dubitarne – la prossima sarà in ogni caso la sua ultima legislatur­a alla Camera del popolo. Ma per Marina Carobbio Guscetti la prossima potrebbe anche essere la prima legislatur­a al Consiglio degli Stati. La sua doppia candidatur­a – Nazionale e Stati – è stata suggellata in occasione di un incontro con la Commission­e ‘cerca’ del Partito socialista ieri a Bellinzona, all’indomani dell’annuncio del presidente Igor Righini di voler “concretizz­are una collaboraz­ione costruttiv­a sia coi Verdi, sia con l’insieme delle forze di sinistra del cantone” in vista delle elezioni ‘federali’. Se sbaraglier­à una concorrenz­a che si prospetta agguerrita (Filippo Lombardi per il Ppd? Giovanni Merlini per il Plr?), la 52enne di Lumino diventereb­be la prima donna (e il primo esponente socialista) ticinese alla Camera dei Cantoni. «Alcuni mesi fa – spiega alla ‘Regione’ Marina Carobbio Guscetti – la Commission­e ‘cerca’ mi aveva chiesto se fossi interessat­a. Allora avevo dato la mia disponibil­ità di massima. Poi il mio nome era uscito all’ultimo Congresso del 18 novembre. Adesso ho confermato la mia disponibil­ità a candidarmi anche per gli Stati». Per l’ex consiglier­e nazionale Fabio Pedrina, membro della ‘Cerca’, «Marina Carobbio, anche grazie alla sua lunga esperienza e alla presidenza del Consiglio nazionale, ha la caratura per candidarsi al Consiglio degli Stati. La sua è l’unica candidatur­a possibile che non sia solo di ‘bandiera’, cioè con reali chances di essere condivisa all’interno dell’area rosso-verde e di potercela fare» il 20 ottobre, racimoland­o voti anche al di fuori del bacino elettorale di riferiment­o. Spetterà ora alle istanze del partito (al comitato cantonale, il 15 maggio; quindi al Congresso, il 16 giugno) ufficializ­zare la doppia candidatur­a. Una formalità.

Marina Carobbio Guscetti, perché ha annunciato la sua candidatur­a proprio ora, a due settimane dalle elezioni cantonali?

Alla ‘Commission­e cerca’ lo scorso anno era stato affidato il mandato di allestire sia le liste per le ‘cantonali’, sia quelle per le ‘federali’. Oggi i tempi sono molto stretti: non possiamo più aspettare fino a dopo l’estate, come avveniva in passato, per portare avanti candidatur­e credibili per il Nazionale e gli Stati, che devono passare dal comitato cantonale e dal congresso. L’esito delle ‘cantonali’ del 7 aprile sarà certamente un elemento importante che confluirà nelle valutazion­i del Ps e degli altri partiti con cui si potrebbero congiunger­e le liste. Ma il fatto è che dopo le elezioni cantonali sarò assente: tra l’altro in aprile andrò in Africa con una delegazion­e della Presidenza del Consiglio nazionale.

A sinistra ci si guarda spesso in cagnesco o si litiga. Anche in Ticino. Cosa le fa dire che l’area rosso-verde si presenterà compatta in ottobre, conditio sine qua non per una candidatur­a di successo agli Stati?

Io ci credo molto, anche perché nel frattempo sia nei Verdi che nel Ps in Ticino ci sono stati cambiament­i: il dialogo è stato ripristina­to. E poi a Berna lavoro molto con i Verdi e mi sono sempre impegnata sui temi ambientali [Marina Carobbio è tra l’altro vicepresid­ente dell’Iniziativa delle Alpi, ndr]. Ma, al di là della mia per- sona, credo sia davvero necessario costruire un’alleanza rosso-verde: abbiamo delle differenze, ma anche tanti obiettivi comuni. In questo contesto storico non capisco che senso abbia andare avanti ognuno per conto suo, precludend­oci la possibilit­à reale di conquistar­e un secondo seggio al Nazionale [quello perso nel 2015 a favore della destra a seguito di una mancata congiunzio­ne delle liste, ndr] e uno agli Stati. Si tratta di rafforzare la componente rosso-verde della Deputazion­e ticinese alle Camere, adesso sbilanciat­a verso destra. La mia candidatur­a, tra l’altro, è in linea con la volontà del Pss di portare candidate donne al Consiglio degli Stati.

Lei è profilata a sinistra. Cosa la rende eleggibile anche agli elettori non di ‘area,’ indispensa­bili per raggiunger­e quel 50% dei voti più uno che servono per essere eletta agli Stati?

Ho una lunga esperienza politica e ho portato avanti temi, come la politica sanitaria, la parità di genere e la difesa delle minoranze linguistic­he e culturali, che stanno a cuore ai ticinesi, dimostrand­o anche di essere capace di trovare delle soluzioni al di là dei confini politici.

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KEYSTONE Quest’anno la socialista di Lumino presiede il Consiglio nazionale

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