Trump strumento di Dio, Pompeo il suo sacerdote
Gerusalemme – Mike Pompeo è sicuro che “Dio sia al lavoro qui”. Qui, intendendo Gerusalemme, dove il segretario di Stato statunitense è volato per farsi fotografare in devoto raccoglimento al Muro del Pianto (presente Benjamin Netanyahu) in occasione delle festività ebraiche di Purim. E di chi Dio si servirebbe per compiere l’opera se non di Donald Trump? Come la regina Esther salvò il popolo ebreo dai Persiani (questa l’origine della festa), il presidente statunitense lo sta facendo nei confronti della minaccia iraniana. È possibile che sia così, ha detto Pompeo in una intervista al Christian Broadcasting Network, citata dalla Bbc. Il segretario di Stato non è certo il primo alto funzionario dell’amministrazione statunitense a evocare la volontà divina dietro le azioni di Trump. Più per ingraziarsi l’elettorato fondamentalista cristiano, probabilmente, che per convinzione. Ma con lo stesso risultato. Come ha ricordato la Bbc, già in gennaio la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders aveva detto a un canale televisivo cristiano che “Dio ha voluto l’elezione di Donald Trump”. D’altro canto, l’amministrazione Trump è ben farcita di fondamentalisti cristiani, dal vicepresidente Mike Pence all’ex segretario alla Giustizia Jeff Sessions, la cui “sharia” personale si è più volte riflessa nella citazione di versetti biblici nelle dichiarazioni ufficiali. Mentre la Casa Bianca di Trump, ha fatto ancora rilevare la Bbc, è la prima in cento anni ad avere un gruppo di studi biblici per i propri ministri.