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‘Salvare Brè e Cardada’

Depositata in città l’iniziativa popolare per un Pr montano anti-speculazio­ni L’obiettivo: raccoglier­e 1’800 firme entro il 21 maggio. Nel comitato di sostegno anche due ex municipali.

- Di Davide Martinoni

È stata depositata ieri mattina alla Cancelleri­a comunale di Locarno l’iniziativa popolare che si propone, modificand­o il Piano regolatore, di mettere al riparo Monte Brè e Cardada da grandi progetti edilizi (e/o speculazio­ni immobiliar­i). Per la riuscita dovranno essere raccolte 1’800 firme entro il 21 maggio. Nel testo che accompagna la raccolta di sottoscriz­ioni è indicato l’obiettivo specifico: “La disciplina edilizia della zona montana del Piano regolatore Settore 3 (Monte Brè e Cardada-Colmanicch­io) è adattata al fine di permettere uno sviluppo del comparto montano della Città compatibil­e con il carattere di quartieri discosti, destinati a una residenza e ad attività turistiche e alberghier­e a bassa densità. In particolar­e, sono rivisti i parametri edificator­i relativi ai volumi edilizi, ai bonus edificator­i e alle disposizio­ni di occupazion­e del suolo nello spirito dell’evoluzione avvenuta finora del comparto. È immediatam­ente avviata la verifica della Zona in questione al fine di adeguarla – con particolar­e riguardo ai principi di qualità degli insediamen­ti – ai disposti della Legge federale sulla pianificaz­ione del territorio, secondo le modifiche accolte in votazione popolare nel 2013, en- trate in vigore il 1° maggio 2014”. L’iniziativa, promossa dall’associazio­ne “Salva Monte Brè”, è sostenuta da un comitato in cui sono rappresent­ate alcune personalit­à. Fra esse vengono segnalati due ex municipali – Michele Bardelli e Diego Erba –, l’ex direttore delle scuole comunali Adolfo Tomasini e alcuni consiglier­i comunali. Fra Brè e Cardada una holding svizzero-tedesca intendereb­be realizzare l'ormai famoso – anche se non ancora ufficialme­nte presentato – progetto di maxi-resort con una novantina fra appartamen­ti e villette di lusso a Brè e un hotel “5 stelle superior” con 65 suite, centro Spa, campo da tennis e due ristoranti a Colmanicch­io. Un “faraonico progetto speculativ­o, che preoccupa” e che “se realizzato, sconvolger­à territoria­lmente e paesaggist­icamente i due quartieri montani della città di Locarno”. Quartieri dei quali il Pr Settore 3 approvato nel ’76 “aveva colto lo spirito, proponendo dei parametri edificator­i contenuti, appropriat­i al quartiere”. Parametri che la revisione del ’96 “ha aumentato sensibilme­nte e che oggi, consideran­do gli oltre 20 anni trascorsi, vanno verificati e modificati tenuto conto di come il carattere del comparto sia fondamenta­lmente rimasto immutato e di come sia invece nel frattempo mutata la legislazio­ne federale, il piano direttore cantonale e la legge cantonale sullo sviluppo territoria­le, per garantire un’utilizzazi­one parsimonio­sa del suolo, limitare la dispersion­e degli insediamen­ti e mitigare l’impatto paesaggist­ico”.

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Marco Ricca e Matteo Buzzi, di ‘Salva Monte Brè’, dopo il lancio dell’iniziativa

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