‘Salvare Brè e Cardada’
Depositata in città l’iniziativa popolare per un Pr montano anti-speculazioni L’obiettivo: raccogliere 1’800 firme entro il 21 maggio. Nel comitato di sostegno anche due ex municipali.
È stata depositata ieri mattina alla Cancelleria comunale di Locarno l’iniziativa popolare che si propone, modificando il Piano regolatore, di mettere al riparo Monte Brè e Cardada da grandi progetti edilizi (e/o speculazioni immobiliari). Per la riuscita dovranno essere raccolte 1’800 firme entro il 21 maggio. Nel testo che accompagna la raccolta di sottoscrizioni è indicato l’obiettivo specifico: “La disciplina edilizia della zona montana del Piano regolatore Settore 3 (Monte Brè e Cardada-Colmanicchio) è adattata al fine di permettere uno sviluppo del comparto montano della Città compatibile con il carattere di quartieri discosti, destinati a una residenza e ad attività turistiche e alberghiere a bassa densità. In particolare, sono rivisti i parametri edificatori relativi ai volumi edilizi, ai bonus edificatori e alle disposizioni di occupazione del suolo nello spirito dell’evoluzione avvenuta finora del comparto. È immediatamente avviata la verifica della Zona in questione al fine di adeguarla – con particolare riguardo ai principi di qualità degli insediamenti – ai disposti della Legge federale sulla pianificazione del territorio, secondo le modifiche accolte in votazione popolare nel 2013, en- trate in vigore il 1° maggio 2014”. L’iniziativa, promossa dall’associazione “Salva Monte Brè”, è sostenuta da un comitato in cui sono rappresentate alcune personalità. Fra esse vengono segnalati due ex municipali – Michele Bardelli e Diego Erba –, l’ex direttore delle scuole comunali Adolfo Tomasini e alcuni consiglieri comunali. Fra Brè e Cardada una holding svizzero-tedesca intenderebbe realizzare l'ormai famoso – anche se non ancora ufficialmente presentato – progetto di maxi-resort con una novantina fra appartamenti e villette di lusso a Brè e un hotel “5 stelle superior” con 65 suite, centro Spa, campo da tennis e due ristoranti a Colmanicchio. Un “faraonico progetto speculativo, che preoccupa” e che “se realizzato, sconvolgerà territorialmente e paesaggisticamente i due quartieri montani della città di Locarno”. Quartieri dei quali il Pr Settore 3 approvato nel ’76 “aveva colto lo spirito, proponendo dei parametri edificatori contenuti, appropriati al quartiere”. Parametri che la revisione del ’96 “ha aumentato sensibilmente e che oggi, considerando gli oltre 20 anni trascorsi, vanno verificati e modificati tenuto conto di come il carattere del comparto sia fondamentalmente rimasto immutato e di come sia invece nel frattempo mutata la legislazione federale, il piano direttore cantonale e la legge cantonale sullo sviluppo territoriale, per garantire un’utilizzazione parsimoniosa del suolo, limitare la dispersione degli insediamenti e mitigare l’impatto paesaggistico”.