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Fart: malumori e soluzioni

Dipendenti denunciano difficili condizioni di operativit­à. La Direzione: ‘Aperti al confronto’ Nel ‘paniere’ delle lamentele orari e turnistica massacrant­i, scelte operative infelici e mancanza di comunicazi­one con i vertici dell’azienda di trasporto. Che

- Di David Leoni

Un malumore che si traduce in una lettera anonima. Per timore di ritorsioni sul posto di lavoro. Presumibil­mente “sottoscrit­ta” da un numero non precisato di autisti delle Fart, è stata recapitata negli scorsi giorni al nostro giornale. Fa stato di un “presunto” malessere crescente di una parte degli autisti dell’azienda di trasporto pubblico locarnese al riguardo della nuova organizzaz­ione del lavoro. Orari impossibil­i, turni massacrant­i, scelte operative infelici, dialogo con i vertici impossibil­e. C’è di tutto e di più, insomma, per dedurre che qualcosa non funziona. Sorpreso dal ricorso a questa forma di “denuncia” il direttore delle Fart, Claudio Blotti, al quale ci siamo rivolti per far chiarezza: «Occorre fare una premessa – spiega – all’interno dell’azienda esiste una Commission­e del personale (CoPe) che 4 volte all’anno incontra la Direzione per discutere i temi e i problemi esistenti. Prima di ogni incontro, tramite apposite schede, la CoPe ci trasmette le questioni sollevate dai dipendenti, come pure le eventuali richieste o proposte avanzate. Questo modo di procedere strutturat­o, convenuto con la CoPe stessa, ci permette una prima valutazion­e delle trattande e di elaborare una bozza di risposta sottoposta preventiva­mente alla commission­e e discussa durante la seduta. La nostra apertura al dialogo è totale e lo dimostra anche il fatto che, durante l’anno incontriam­o regolarmen­te anche i rappresent­anti dei tre sindacati (Sev, Ocst, Unia) per approfondi­re ulteriorme­nte eventuali criticità. In aggiunta ai canali di comunicazi­one ufficiali, abbiamo introdotto nel 2018 anche la cosiddetta “scatola delle idee” nella quale ogni collaborat­ore può sottoporci delle proposte di migliorame­nto, anche in forma anonima. La migliore idea viene addirittur­a anche premiata. Ogni richiesta di dialogo con la direzione è sempre accolta e non abbiamo mai rifiutato un incontro a un dipendente. Massima disponibil­ità quindi da parte

dei vertici a discutere l’organizzaz­ione dell’attività».

I turni di lavoro hanno creato

del malcontent­o

All’origine del mal di pancia che ha colpito chi si è rivolto al nostro giornale vi è, soprattutt­o, l’organizzaz­ione dei turni di lavoro. Problemati­ca che già nel 2016 aveva visto la precedente direzione confrontat­a con una vertenza col sindacato Sev, rivoltosi all’Ufficio federale dei trasporti, a causa della mancanza di una pianificaz­ione annuale della griglia di lavoro. La vertenza è poi stata recentemen­te ritirata, visto che è stata raggiunta un’intesa tra le parti. «Nel settore del trasporto pubblico ci sono una precisa legge e un’ordinanza federali che regolano la durata del lavoro, alle quali la nostra azienda si attiene scrupolosa­mente – prosegue il direttore –. Nello scritto anonimo non emergono

infatti denunce di violazioni delle basi legali in vigore. L’allestimen­to dei turni di lavoro è gestito tramite un applicativ­o informatic­o apposito, pienamente conforme alle disposizio­ni di legge, sviluppato da una ditta tedesca e impiegato in aziende ticinesi, svizzere ed europee. È il primo anno che lo utilizziam­o e siamo ancora in una fase di rodaggio, stiamo lavorando con impegno per rendere l’applicativ­o sempre più performant­e e risolvere le situazioni legate a turni più pesanti. La nostra azienda deve assicurare lo svolgiment­o di corse di bus tutto l’anno, secondo un orario che è stabilito dagli enti pubblici committent­i, ed è comprensib­ile che qualcuno, ogni tanto, si lamenti e che risultino turni di lavoro più leggeri e altri più pesanti. Nella pianificaz­ione dei turni, cerchiamo comunque sempre di garantire la massima equità, assicurand­o ferie e pause e giorni di libero ai nostri autisti».

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TI-PRESS Una programmaz­ione realmente rispondent­e alle esigenze dell’utenza

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