Fart: malumori e soluzioni
Dipendenti denunciano difficili condizioni di operatività. La Direzione: ‘Aperti al confronto’ Nel ‘paniere’ delle lamentele orari e turnistica massacranti, scelte operative infelici e mancanza di comunicazione con i vertici dell’azienda di trasporto. Che
Un malumore che si traduce in una lettera anonima. Per timore di ritorsioni sul posto di lavoro. Presumibilmente “sottoscritta” da un numero non precisato di autisti delle Fart, è stata recapitata negli scorsi giorni al nostro giornale. Fa stato di un “presunto” malessere crescente di una parte degli autisti dell’azienda di trasporto pubblico locarnese al riguardo della nuova organizzazione del lavoro. Orari impossibili, turni massacranti, scelte operative infelici, dialogo con i vertici impossibile. C’è di tutto e di più, insomma, per dedurre che qualcosa non funziona. Sorpreso dal ricorso a questa forma di “denuncia” il direttore delle Fart, Claudio Blotti, al quale ci siamo rivolti per far chiarezza: «Occorre fare una premessa – spiega – all’interno dell’azienda esiste una Commissione del personale (CoPe) che 4 volte all’anno incontra la Direzione per discutere i temi e i problemi esistenti. Prima di ogni incontro, tramite apposite schede, la CoPe ci trasmette le questioni sollevate dai dipendenti, come pure le eventuali richieste o proposte avanzate. Questo modo di procedere strutturato, convenuto con la CoPe stessa, ci permette una prima valutazione delle trattande e di elaborare una bozza di risposta sottoposta preventivamente alla commissione e discussa durante la seduta. La nostra apertura al dialogo è totale e lo dimostra anche il fatto che, durante l’anno incontriamo regolarmente anche i rappresentanti dei tre sindacati (Sev, Ocst, Unia) per approfondire ulteriormente eventuali criticità. In aggiunta ai canali di comunicazione ufficiali, abbiamo introdotto nel 2018 anche la cosiddetta “scatola delle idee” nella quale ogni collaboratore può sottoporci delle proposte di miglioramento, anche in forma anonima. La migliore idea viene addirittura anche premiata. Ogni richiesta di dialogo con la direzione è sempre accolta e non abbiamo mai rifiutato un incontro a un dipendente. Massima disponibilità quindi da parte
dei vertici a discutere l’organizzazione dell’attività».
I turni di lavoro hanno creato
del malcontento
All’origine del mal di pancia che ha colpito chi si è rivolto al nostro giornale vi è, soprattutto, l’organizzazione dei turni di lavoro. Problematica che già nel 2016 aveva visto la precedente direzione confrontata con una vertenza col sindacato Sev, rivoltosi all’Ufficio federale dei trasporti, a causa della mancanza di una pianificazione annuale della griglia di lavoro. La vertenza è poi stata recentemente ritirata, visto che è stata raggiunta un’intesa tra le parti. «Nel settore del trasporto pubblico ci sono una precisa legge e un’ordinanza federali che regolano la durata del lavoro, alle quali la nostra azienda si attiene scrupolosamente – prosegue il direttore –. Nello scritto anonimo non emergono
infatti denunce di violazioni delle basi legali in vigore. L’allestimento dei turni di lavoro è gestito tramite un applicativo informatico apposito, pienamente conforme alle disposizioni di legge, sviluppato da una ditta tedesca e impiegato in aziende ticinesi, svizzere ed europee. È il primo anno che lo utilizziamo e siamo ancora in una fase di rodaggio, stiamo lavorando con impegno per rendere l’applicativo sempre più performante e risolvere le situazioni legate a turni più pesanti. La nostra azienda deve assicurare lo svolgimento di corse di bus tutto l’anno, secondo un orario che è stabilito dagli enti pubblici committenti, ed è comprensibile che qualcuno, ogni tanto, si lamenti e che risultino turni di lavoro più leggeri e altri più pesanti. Nella pianificazione dei turni, cerchiamo comunque sempre di garantire la massima equità, assicurando ferie e pause e giorni di libero ai nostri autisti».