Che tempo fa
Trieste – Trovate nel cervello le mappe del tempo che permettono di percepire il trascorrere di minuti, giorni e anni. A generarle è la “corteccia supplementare motoria” e il meccanismo è descritto per la prima volta sulla rivista Plos Biology dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Coordinati da Domenica Bueti, i ricercatori hanno scoperto che nella regione del cervello diverse porzioni vengono attivate da stimoli di diversa durata: le zone anteriori per le durate più brevi, le parti posteriori per i periodi più lunghi. Per la prima volta si è capito come il cervello umano decodifica il passare del tempo. Finora si sapeva che la corteccia supplementare motoria è coinvolta nella percezione del tempo, ma non si aveva idea di come funzionasse. La percezione del tempo si avvale di due elementi: l’organizzazione della corteccia supplementare motoria, in cui le parti che rispondono a durate simili sono spazialmente vicine, e la selettività. Alcune porzioni dell’area rispondono solo a una certa durata. Così quella che risponde ad uno stimolo brevissimo, per esempio 200 millisecondi, si attiva con uno stimolo simile di 400 millisecondi ma non per uno diverso di 3 secondi. Inoltre la qualità delle mappe è legata alla percezione del tempo: più accurata e precisa è la percezione, migliore è la mappa registrata. Ma varda tì.