Campagne ancora poco trasparenti
Restano ancora opache le spese per le campagne elettorali. L’Udc tace sul proprio budget
I maggiori partiti hanno a disposizione in totale otto milioni di franchi per le elezioni federali. Questa cifra non comprende però l’Udc, che tace sul proprio budget. Nel 2015 i candidati avevano speso 29 milioni.
Per il politologo Georg Lutz la mancanza di trasparenza nel finanziamento della politica ‘è indegna per una democrazia moderna’
I soldi permettono di vincere le elezioni? Un certo influsso, assieme ad altri fattori, lo possono sicuramente avere, ma in quale misura resta ancora ignoto. E questo perché in Svizzera non vi è ancora una totale trasparenza su quanto investono i partiti nelle loro campagne. La mancanza di trasparenza suscita malumore anche tra i politologi: “È estremamente problematico quando non si ha alcuna idea di quanti soldi vengano impiegati, da chi provengano e per quali scopi li si usino”, afferma Georg Lutz. “Ciò è indegno per una democrazia moderna”. In uno studio, il politologo ha stimato che i candidati alle elezioni federali del 2015 hanno sborsato in totale 29 milioni di franchi per le loro campagne elettorali. Se poi si aggiungono le spese dei partiti nazionali, cantonali e locali, così come delle varie associazioni, si raggiunge una cifra di circa 60 milioni. Si tratta di una stima approssimativa, ha precisato Lutz, ma può in qualsiasi caso dare un’idea dei soldi che ci sono in gioco. Le cifre riguardanti i budget dei partiti per la campagna elettorale attuale, sono invece più modeste. In totale, stando a un’inchiesta di Keystone-Ats, i maggiori partiti presenti alle Camere federali hanno a disposizione in totale più di otto milioni di franchi. Questa stima non comprende però i soldi investiti dall’Udc: l’attuale maggior partito svizzero, non ha infatti fornito alcuna informazione al riguardo. La formazione politica con il budget elettorale più elevato è il Plr, con un impegno tra i 3 e i 3,5 milioni di franchi. Seguono il Ppd con più di 2 milioni e il Ps con quasi 1,5 milioni. I Verdi liberali hanno a disposizione 600mila franchi, il Pbd 500mila e i Verdi 180mila. In confronto alle ultime elezioni federali i Verdi e i Verdi liberali hanno in pratica raddoppiato il loro budget, mentre il Pbd lo ha ridotto di 100mila franchi. Dal canto suo il Ps intende investire circa 100mila franchi in più rispetto al 2015. Vi è invece più trasparenza in seno al partito democentrista, per quanto riguarda il budget annuale ordinario: l’Udc ha a disposizione 4,1 milioni di franchi. Con circa 6 milioni, il budget più elevato per il 2019 è però quello del Ps. In questo caso sono Plr e Ppd ad essere poco trasparenti: entrambi i partiti non hanno fornito alcuna informazione sugli importi che hanno a disposizione. Tornando alle campagne elettorali, tutti i partiti fanno notare che anche le sezioni cantonali hanno un budget a disposizione, del quale però non conoscono l’importo. A quest’ultimo bisogna poi aggiungere altri finanziamenti e donazioni e, soprattutto, anche il contributo di ogni singolo candidato. Ad esempio, l’Udc ritiene che un candidato debba spendere tra i 30mila e gli 80mila franchi per avere una chance di essere eletto. Dal canto loro i Verdi citano due esempi molto diversi: la consigliera nazionale ginevrina Lisa Mazzone ha speso solo 150 franchi in francobolli per la sua campagna elettorale nel 2015. Il resto è stato pagato dalla sezione cantonale. Nel 2011 Balthasar Glättli per la sua campagna per il Consiglio nazionale e per gli Stati nel Canton Zurigo ha speso 84mila franchi, di cui 35mila di tasca propria. Secondo lo studio al quale ha contribuito Lutz, nel 2015 i candidati eletti hanno investito in media 40mila franchi per la loro campagna, sborsando circa un terzo di tasca propria. Come detto, i soldi giocano sicuramente un ruolo importante nella campagna elettorale. E ciò a scapito dei partiti più piccoli: “È come se una piccola-media impresa lottasse contro una multinazionale”, ha sottolineato il Pbd. Secondo i Verdi, si può avere successo nelle elezioni anche con un budget limitato: “Purtroppo, però, la visibilità pubblica viene acquistata da alcuni partiti a prezzi elevati”. Inoltre, in Svizzera i soldi hanno un influsso ancora più importante visto che non vige alcuna prescrizione in merito alla trasparenza. Stando ai partiti, però, i soldi non sono tutto: anche l’impegno personale dei candidati conta. Si affidano quindi al passaparola, vanno di porta in porta, si fanno pubblicità con le chiamate telefoniche o investono nei social media.