Bastava (o basterebbe) guardare fuori dalla finestra!
Qualche esperto (politologo) è pronto a scommettere: il tema ambientale si imporrà e detterà l’agenda alle prossime elezioni nazionali d’autunno! Zurigo, con l’entrata in Consiglio di Stato di un verde e l’uscita di un liberale, docet. Diciamo che scommettere ora su un’ipotesi del genere è assai facile e per farlo non bisognava esser politologi. Bastava (e basta) guardare fuori dalla finestra, osservare il clima e accorgersi dei Natali senza neve, dei mesi invernali col solleone, e via dicendo. E, fra una manifestazione di cambiamento clima- tico e l’altra, aggiungiamoci anche eventi estremi più frequenti che riempiono le cronache. Di questo passo, ce ne accorgeremo anche dall’aumento delle polizze assicurative… Ma, se non fosse bastato aprire la finestra e osservare il cielo per prevedere, il politologo di turno avrebbe potuto (e può ancora adesso) osservare le piazze di mezzo mondo. In particolare di venerdì 15 marzo. Anche quelle di casa nostra che erano particolarmente emblematiche, coi tanti giovani (...)
(...) sfilati lungo viale della Stazione ritrovatisi in piazza Governo a Bellinzona, o quelli radunatisi nel cuore di Lugano. A fare/dire cosa? A consegnare una petizione con oltre tremila firme per cambiare marcia. E ora sta ai politici capire che le richieste sono nel loro campo e che sono chiamati ad agire/reagire. Anche perché i ragazzi, scesi in strada, stanno incrinando parecchi cementati interessi e mettendo l’indice nella piaga. È un inizio e (per fortuna) continuerà. Un po’ come avvenne – ma fu un fuoco di paglia che lasciò comunque il segno, uno solo ma deciso – quando vi fu la devastazione di Fukushima. L’onda lunga giapponese arrivò anche nella tranquilla Berna e indusse la consigliera federale Doris Leuthard e le altre ministre a fare maggioranza e a compiere la nota svolta sul nucleare. Ma quello, appunto, fu un fuoco intenso ma breve, perché non accompagnato da una mobilitazione di piazza/e come accade oggi. Ora è invece diverso: l’autunno elettorale è praticamente alle porte e, chi più chi meno, si darà una riverniciata di verde, chiedendosi se sarà abbastanza. O se, tutto sommato, l’elettorato alla fin fine voterà comunque l’originale, o se sarà pronto a premiare anche chi si trasforma e si adatta ai nuovi corsi. Questi sono i ragionamenti e interrogativi del dopo voto di domenica a Zurigo, che alcune segreterie di partito stanno compiendo o compiranno a breve. Ragionamenti che già potevano fare con ampio anticipo, come detto guardando anche semplicemente fuori dalla finestra e contribuendo un minimo alle sorti del nostro clima. Non per convenienza, ma per convinzione e servizio ai cittadini. Comunque sia, il dibattito per una società più responsabile verso l’ambiente è lanciato. E questa, senza dubbio, è una buona notizia.