Petizione al Gran Consiglio per stoviglie riutilizzabili
Ridurre l’impronta ecologica di un evento deve diventare una priorità, anche quando si parla di feste e divertimento. E le “soluzioni efficaci” da applicare esistono, ad esempio nella gestione dei rifiuti che oggi “è ancora troppo spesso in contrasto con il concetto di produzione parsimoniosa di immondizia”. A metterlo in evidenza sono i giovani ticinesi di Wwf Youth, che non soltanto richiamano l’attenzione sulla necessità di puntare sull’ecosostenibile, ma lanciano una raccolta firme all’indirizzo del Gran Consiglio e dei Comuni. “Siamo convinti – si legge nel testo della raccolta firme, recuperabile dal sito – che una grande parte dei rifiuti prodotti può essere evitata mettendo in pratica un sistema di stoviglie riutilizzabili e/o riciclabili, il quale permetterebbe una riduzione dell’impronta ecologica dell’evento in questione, una riduzione dei costi per la nettezza urbana e per lo smaltimento dei rifiuti e, non da ultimo, un netto miglioramento per l’immagine dell’evento”. La petizione “ha dunque come obiettivo quello di cambiare rotta verso un divertimento ecosostenibile”. Al parlamento (e di riflesso agli enti locali) si chiede quindi di “promuovere l’introduzione di un regolamento vincolante che obblighi l’utilizzo delle stoviglie riutilizzabili durante manifestazioni, eventi e feste sul suolo pubblico”; di “sensibilizzare e informare gli organizzatori di manifestazioni, eventi e feste sul tema, al fine di incentivare l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili e sostenibili”; e di “sostenere finanziariamente progetti pilota che hanno come obiettivo la conversione sostenibile di grandi eventi”. In una nota ai media Gioventù comunista ricorda che l’associazione Okkio (Osservatorio della gestione ecosostenibile dei rifiuti), oltre ad aver promosso concretamente l’utilizzo di oltre centomila stoviglie riutilizzabili nel 2018, ha già sottoposto una petizione simile al Consiglio di Stato, ottenendo il “riconoscimento del problema” ma una “risposta blanda nell’applicazione, non ritenendo di possibile applicazione le misure e preferendo un’ecosostenibilità volontaria. Speriamo – concludono – che rimartellando sul tema questa volta il governo prenda il coraggio di porre delle misure concrete”.