Campagna di primavera
Un razzo di Hamas su Tel Aviv scatena la rappresaglia israeliana su Gaza
Le falle nella difesa antimissile e l’imminenza delle elezioni dietro la reazione di Netanyahu. In serata un cessate-il-fuoco.
Gerusalemme – Razzo, rappresaglia, tregua. La sequenza abituale dell’escalation di tensione tra Israele e la Striscia di Gaza si è riproposta dopo che un missile lanciato dalla Striscia è caduto ieri mattina su una abitazione a nord di Tel Aviv, ferendo sette persone. Nel pomeriggio, la rappresaglia israeliana è stata condotta con l’artiglieria e l’aviazione, prendendo di mira edifici amministrativi e abitazioni dei dirigenti di Hamas. Attacchi ai quali sono seguiti nuovi lanci di razzi dalla Striscia verso Sderot e il Sud d’Israele, che hanno fatto suonare le sirene di allarme per ore. Una impennata della tensione che ha indotto le autorità israeliane a richiamare i riservisti e ad aprire i rifugi antimissile, mentre il premier Benjamin Netanyahu ha interrotto la sua visita negli Usa, non prima di avere posato accanto a Donald Trump mentre firmava il riconoscimento statunitense della sovranità israeliana sul Golan. “È il miglior amico che Israele abbia mai avuto – ha assicurato Netanyahu – e ha mantenuto le promesse”. Il razzo caduto a Tel Aviv è stato lanciato per errore, ha sostenuto Hamas, la cui televisione ha annunciato in tarda serata il raggiungimento di un accordo, mediato dall’Egitto, per un cessate il fuoco immediato. Non vi sono state conferme israeliane. D’altro canto, errore o no, il missile ha violato il sistema di difesa Iron Dome, e la Difesa israeliana ha accusato il colpo. Inoltre, l’imminenza delle elezioni legislative in Israele (il 9 aprile) non può che concorrere a far crescere la tensione e la tentazione di infliggere una “lezione esemplare” ad Hamas in un Netanyahu piuttosto in difficoltà, stando ai sondaggi. L’esercito ha dunque preparato la rappresaglia sigillando l’enclave palestinese, chiudendo le zone attorno alla Striscia e inviando altre truppe. Hamas ha svuotato i centri di comando e i campi di addestramento a Gaza in attesa del fuoco israeliano. Poi, insieme alle altre fazioni palestinesi come il jihad islamico, ha avvertito che in caso di attacco “tutti gli obiettivi in Israele potranno essere colpiti dalla resistenza armata”. I raid di Israele sulla Striscia hanno avuto inizio poco prima delle 18, ora locale, e sono proseguiti in serata: attacchi aerei hanno centrato tra gli altri obiettivi il quartier generale segreto dell’intelligence di Hamas. Poi l’ufficio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, e gli uffici di sicurezza interni dell’organizzazione nel quartiere di Rimal a Gaza City. Di tregua si è parlato quando ancora le costruzioni bruciavano e le sirene tornavano a suonare.