laRegione

Astano, bocciato il moltiplica­tore al 110

- Di Alfonso Reggiani

«Sarebbe stato un gesto di responsabi­lità». Riproporre l’aumento del moltiplica­tore d’imposta al 110 per cento non ha fatto felice la sindaca di Astano Brigitte Cella: «Però, non c’è un’altra soluzione. Ci sarebbe l’aggregazio­ne ma i nostri Comuni confinanti dovrebbero essere disposti a concretizz­arla…». Che l’Assemblea comunale non volesse accettare non sorprende. Andrea Genola, primo firmatario della lettera aperta firmata da 51 cittadini inviata al Dipartimen­to del territorio (cfr. ‘laRegione’ del 22 marzo): «Già nella seduta di gennaio era stato chiesto al Municipio di “spulciare” le spese e mantenere solo quelle indispensa­bili. Poco prima della seduta ci è stata presentata una scheda con possibili risparmi di 95mila franchi ma non abbiamo avuto il tempo per esaminarla». Per cui, la proposta è stata respinta come nella seduta del 7 gennaio scorso assieme al preventivo 2019. Il moltiplica­tore d’imposta aritmetico per far quadrare i conti dovrebbe essere fissato al 143%. La sindaca ritiene che in breve tempo non si possa introdurre un regolament­o sui posteggi né sia verosimile l’interesse del Cantone a comprare il laghetto. Nel frattempo, il Dipartimen­to delle istituzion­i ha risposto alla lettera aperta. Nella risposta, il Cantone ricorda che la misura proposta dal Municipio (il moltiplica­tore al 110%) è, da un lato, l’applicazio­ne di una norma di legge, dall’altro sottolinea che occorrono interventi per assicurare maggiori entrate alle casse comunali e ridurre i costi. Tuttavia, ora, dovrebbero aggiungers­i all’incremento del moltiplica­tore che, tecnicamen­te, dovrebbe essere ben superiore al 110%. Questo alla luce del capitale proprio negativo del Comune (frutto di anni di deficit d’esercizio) che ha fatto scattare il meccanismo di legge. Ora, il Consiglio di Stato ha facoltà di imporlo come recita l’art 14 sulla gestione finanziari­a dei Comuni. Il moltiplica­tore al 110% non basta per risanare le finanze comunali a breve, rappresent­a però una decisione responsabi­le anche nei confronti degli enti locali confinanti, scrive il Cantone. Sì, perché i problemi di Astano sono struttural­i e la soluzione passa attraverso un’aggregazio­ne o l’insediamen­to di un contribuen­te molto ricco tanto da poter risanare i conti. Il Cantone non entra in merito alla proposta di vendita del laghetto: non risolvereb­be i problemi. Per legge, era possibile votare il 105 o il 115%, in alternativ­a al 110.

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