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Campione d’Italia verso l’inclusione nell’Unione doganale europea malgrado la contrariet­à del Comune

- M.M.

Mentre a Campione d’Italia veniva raccolta la 1’500esima firma sulla petizione per chiedere la non inclusione del Comune e delle acque italiane del lago di Lugano nel territorio doganale dell’Unione europea, in riva al Ceresio è giunta la notizia della pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale europea della “Direttiva (Ue) 2019/475 del Consiglio (dell’Unione europea), del 18 febbraio 2019, recante modifica delle direttive 2006/112/Ce e 2008/118/Ce”. Si è dunque definitiva­mente materializ­zato ciò che si continua a far credere che nessuno all’enclave fosse al corrente. Nella Direttiva si dice che le misure si applichera­nno dal 1° gennaio 2020 e che entro fino anno Italia e Svizzera dovranno approvare le norme attuative, con una serie di nuove regole. Il commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi ha inviato una lettera in cui sottolinea la necessità che Campione partecipi ai futuri incontri. «La conoscenza del Comune deriva dalla conoscenza sul campo della realtà campionese – dice Zanzi –. Occorre trovare un equilibrio con la Svizzera ed è necessario adottare un regime che non impatti negativame­nte sul Ticino e su Campione». Il commissari­o ha fatto proprie le preoccupaz­ioni dei campionesi: l’applicazio­ne della Direttiva europea significa l’interruzio­ne dei servizi pubblici garantiti dal Ticino. E il franco svizzero smetterebb­e di essere la valuta ufficiale. La possibilit­à di una dogana tra Campione e Bissone, all’Arco della Pace, non sarebbe solo un fatto pittoresco.

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