laRegione

Di civica, diritto e conflitto

Seconda edizione del saggio di Aldo Foglia sull’educazione civica, a scuola e non solo

- Di Ivo Silvestro

Si iniziano a raccoglier­e i frutti dell’iniziativa sull’educazione civica approvata, dopo non poche discussion­i, nel 2017. Uno di questi sono, ovviamente, le lezioni – come materia a sé stante come previsto dal testo approvato – di civica che, ha spiegato il direttore del Dipartimen­to dell’educazione Manuele Bertoli, arriverann­o con delle giornate a progetto in prima e seconda media e con delle lezioni vere e proprie in terza e quarta. Ma il primo frutto ad arrivare è ‘Per discutere la civica’, edizione riveduta e ampliata, pubblicata dalla Supsi, del saggio di Aldo Foglia apparso per la prima volta nel 1991. Iniziamo a sgombrare il campo da alcuni equivoci: non si tratta di un libro di testo e neppure, a ben guardare, di un manuale rivolto ai docenti. Non si trovano schede sulla separazion­e dei poteri o sul procedimen­to legislativ­o, niente appunti di quel “catechismo laico” con cui spesso viene pensata l’educazione civica (o meglio “educazione civica, alla cittadinan­za e alla democrazia”, come la nomina la già citata iniziativa). Al posto abbiamo una serie di concetti che è utile conoscere per discutere di (e insegnare la) civica, quelle che potremmo definire delle decostruzi­oni storico-filosofich­e delle parole chiave del diritto quali stato, governo, democrazia, federalism­o, diritti fondamenta­li. Il tutto – e qui riprendiam­o quanto detto, ieri alla presentazi­one del volume, dalla professore­ssa della Supsi Flavia Giorgetti oltre che dall’autore – non solo per ripararsi da un approccio meramente descrittiv­o-nozionisti­co che, soprattutt­o in una scuola, può essere noioso. Il punto centrale è un altro: raccontare come sono nate le istituzion­i, sia per apprezzarl­e e rispettarl­e, sia per comprender­e che, in quanto prodotti di un certo periodo e di una certa società, non sono intoccabil­i. E le istituzion­i nascono da un conflitto: è il potere del vincitore che si fa diritto e porta, si spera a una pace. È il caso – giusto per fare uno dei tanti esempi – della Costituzio­ne federale del 1848, nata dalla guerra del Sonderbund che non fu conflitto religioso ma economico: serviva uno stato centrale che favorisse la libertà di commercio. Nel tempo la società è cambiata, e così anche le competenze di Confederaz­ione e Cantoni. E cambierann­o in futuro.

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Cosa c’è dietro il diritto

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