Trasporti pubblici gratuiti
Recentemente ho assistito ad una serata su temi politici attuali, alla presenza di alcune candidate al Gran Consiglio ticinese; dalla sala c’è stato un intervento in favore dei trasporti pubblici gratuiti e una candidata ha dato la solita risposta trita e ritrita: non ci sono i soldi, oppure si devono aumentare le tasse. Risposta sbagliata! Candidata bocciata! I soldi ci sono, tanti, ma sono utilizzati spesso in modo inadeguato, addirittura controproducente, con politiche tendenti a risolvere i problemi attuali e futuri adottando soluzioni scaturite da ottiche del passato, concretamente dimostratesi ampiamente perdenti! I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi si ostina a non voler vedere/capire. Nei recenti scioperi per il clima ho constatato che i giovani saggi hanno una visione politica più globale, incentrata su un semplice cambio di paradigma, che appare assolutamente incomprensibile per la maggioranza della classe politica attuale. Purtroppo l’assioma di base continua ad essere l’economia e tutto il resto ne deve conseguire! E abbiamo visto dove ci ha portato questa nefasta ideologia: prevaricazioni varie, schiavitù antiche e moderne, sfruttamenti indiscriminati di materie prime, crimini contro l’umanità e contro l’ambiente ecc. I giovani saggi ci stanno dicendo che si deve cambiare: “Un altro mondo è possibile!”. Basta crederci e agire concretamente nella giusta direzione, senza indugi: l’assioma di base deve diventare l’ambiente, l’unico veramente vitale e indispensabile per tutti! Tutto il resto ne dovrà essere conseguente! E per cominciare a concretizzare questo cambio di paradigma esistono soluzioni semplicissime, addirittura lapalissiane! Hanno senso i trasporti pubblici gratuiti? Sì, minor inquinamento, migliore qualità di vita. Perché gratuiti? Perché si incentiverebbe il loro utilizzo, favorendo un maggior rispetto per la qualità dell’aria che respiriamo, bene naturale indispensabile alla vita, non commercializzabile e, fortunatamente, non (ancora) quotato in Borsa. E anche perché Ffs e Autopostale, di proprietà della Confederazione, rappresentano un servizio pubblico primario per tutta la popolazione svizzera, che li ha già pagati con le proprie tasse, attuale azionista di maggioranza in ambedue le imprese. Come si possono finanziare? Utilizzando i fondi altrimenti destinati ad acquistare oggetti costosissimi, inutilissimi, anzi, inquinantissimi; oggetti del desiderio di una ristretta cerchia di persone appassionate da giocattoloni rumorosi, pericolosi, dispendiosi, dannosi: i nuovi aerei militari da combattimento, assolutamente inservibili contro i nuovi conflitti, quelle cyberguerre già attuali ma che il 5G amplificherà esponenzialmente nel futuro prossimo venturo! Con quei soldi si potrebbero finanziare i trasporti pubblici gratuiti per tutta la popolazione svizzera per molti anni e mi auguro che i giovani saggi riescano a mantenere la resilienza necessaria per continuare a difendere il loro diritto al futuro.