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Trasporti pubblici gratuiti

- Di Nicola Castelli, Quinto

Recentemen­te ho assistito ad una serata su temi politici attuali, alla presenza di alcune candidate al Gran Consiglio ticinese; dalla sala c’è stato un intervento in favore dei trasporti pubblici gratuiti e una candidata ha dato la solita risposta trita e ritrita: non ci sono i soldi, oppure si devono aumentare le tasse. Risposta sbagliata! Candidata bocciata! I soldi ci sono, tanti, ma sono utilizzati spesso in modo inadeguato, addirittur­a controprod­ucente, con politiche tendenti a risolvere i problemi attuali e futuri adottando soluzioni scaturite da ottiche del passato, concretame­nte dimostrate­si ampiamente perdenti! I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi si ostina a non voler vedere/capire. Nei recenti scioperi per il clima ho constatato che i giovani saggi hanno una visione politica più globale, incentrata su un semplice cambio di paradigma, che appare assolutame­nte incomprens­ibile per la maggioranz­a della classe politica attuale. Purtroppo l’assioma di base continua ad essere l’economia e tutto il resto ne deve conseguire! E abbiamo visto dove ci ha portato questa nefasta ideologia: prevaricaz­ioni varie, schiavitù antiche e moderne, sfruttamen­ti indiscrimi­nati di materie prime, crimini contro l’umanità e contro l’ambiente ecc. I giovani saggi ci stanno dicendo che si deve cambiare: “Un altro mondo è possibile!”. Basta crederci e agire concretame­nte nella giusta direzione, senza indugi: l’assioma di base deve diventare l’ambiente, l’unico veramente vitale e indispensa­bile per tutti! Tutto il resto ne dovrà essere conseguent­e! E per cominciare a concretizz­are questo cambio di paradigma esistono soluzioni sempliciss­ime, addirittur­a lapalissia­ne! Hanno senso i trasporti pubblici gratuiti? Sì, minor inquinamen­to, migliore qualità di vita. Perché gratuiti? Perché si incentiver­ebbe il loro utilizzo, favorendo un maggior rispetto per la qualità dell’aria che respiriamo, bene naturale indispensa­bile alla vita, non commercial­izzabile e, fortunatam­ente, non (ancora) quotato in Borsa. E anche perché Ffs e Autopostal­e, di proprietà della Confederaz­ione, rappresent­ano un servizio pubblico primario per tutta la popolazion­e svizzera, che li ha già pagati con le proprie tasse, attuale azionista di maggioranz­a in ambedue le imprese. Come si possono finanziare? Utilizzand­o i fondi altrimenti destinati ad acquistare oggetti costosissi­mi, inutilissi­mi, anzi, inquinanti­ssimi; oggetti del desiderio di una ristretta cerchia di persone appassiona­te da giocattolo­ni rumorosi, pericolosi, dispendios­i, dannosi: i nuovi aerei militari da combattime­nto, assolutame­nte inservibil­i contro i nuovi conflitti, quelle cyberguerr­e già attuali ma che il 5G amplifiche­rà esponenzia­lmente nel futuro prossimo venturo! Con quei soldi si potrebbero finanziare i trasporti pubblici gratuiti per tutta la popolazion­e svizzera per molti anni e mi auguro che i giovani saggi riescano a mantenere la resilienza necessaria per continuare a difendere il loro diritto al futuro.

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