Discorso fra sordi
Lo scambio di opinioni avvenuto su queste pagine fra Laura Sadis, Gabriele Gendotti e Andrea Bersani, cui si sono poi aggiunti Filippo Celio e Gabriele Chiesi (oltre a Tullio Righinetti dalle colonne del ‘Corriere del Ticino’) è un classico esempio di discorso fra sordi, in cui qualcuno dice una cosa e un altro “risponde” riferendosi a qualcos’altro. Riassumendo, Laura Sadis ha detto in sostanza (o almeno le è stato attribuito) che sarebbe buona cosa se il Partito socialista mantenesse la sua presenza nell’Esecutivo cantonale. Gendotti e Bersani le hanno rimproverato di danneggiare il Plrt, proprio mentre potrebbe (forse) tornare ad avere due seggi in governo. Dal canto suo, Filippo Celio riprende il discorso sullo scontro destrasinistra. Accusando Gendotti di essere troppo condizionato da “vecchi steccati”, afferma che sarebbe un disastro se la sinistra rimanesse esclusa, mentre la destra, a suo parere, andrebbe semplicemente “emarginata”. Infine Gabriele Chiesi, rallegrandosi, forse un po’ prematuramente..., della da lui auspicata conferma di Bertoli. Polemizzando con Bersani e Righinetti, si prende poi gioco di quelle che definisce “le fibrillazioni dei liberali”, che accusa di pensare solo alle “cadreghe” (come se ad altri, queste non interessassero...). Che dire? A parte la difficoltà di “emarginare” una formazione che ha ben due consiglieri di Stato e che con ogni probabilità riuscirà a mantenerli, a me sembra che nell’ottica del sistema proporzionale vigente, che vede la presenza di numerosi partiti, ognuno con candidati e obiettivi propri, abbiano ragione Gendotti e Bersani: chi fa parte di un partito non deve far propaganda per un altro. Se i socialisti, contrariamente a Lega e Udc, non sono riusciti ad accordarsi per la presentazione di una lista unica con gruppi e gruppuscoli che al 99% condividono le loro posizioni, non possono pretendere che siano altri a trarli d’impaccio! Diverso sarebbe il discorso nel caso di un sistema maggioritario, che vedesse il confronto fra due soli schieramenti (“di destra”, rispettivamente “di sinistra”). Ma tale ipotesi è ben lungi dall’essere realtà.