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‘Carta da giocare’

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Davide Dosi, allora Chiasso ci ha visto giusto nella sua politica culturale?

Dal mio punto di vista – a capo del dicastero, ndr – di sicuro. Ci hanno visto giusto coloro che ci hanno creduto quasi 30 anni orsono e tutti quelli che hanno portato avanti il discorso. Le voci di spesa per la cultura – rimprovera­te in questi ultimi anni da alcune parti politiche, ndr – sono da vedere come un investimen­to e non come un costo. Ci sono varie statistich­e che mostrano come per ogni franco investito in cultura, ce ne sono 3 di ritorno. Nel nostro piccolo, collaboria­mo con la Supsi, accogliamo degli stage, ospitiamo numerose scolaresch­e, diamo spazio alle associazio­ni del territorio.

Questo premio è un riconoscim­ento e un incoraggia­mento: e adesso?

Ci fa capire che siamo nella giusta direzione. Ci convince ancora di più che la cultura a Chiasso può essere un elemento che dà lustro, un settore nel quale investire per far crescere la cittadina, e non solo. Le cifre resteranno più o meno invariate, ma questo ci dà forza.

Sarà una carta da giocare.

La stiamo già giocando.

Come userete i 100mila franchi?

Dobbiamo ancora confrontar­ci.

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