laRegione

Tra nuvole e fango

- Di Bixio Caprara, presidente Plrt

Trovo sia sempre stimolante confrontar­si con chi la pensa diversamen­te. Da parecchio tempo (…)

Segue dalla Prima (…) lo storico Andrea Ghiringhel­li non si risparmia nel criticare il partito liberalera­dicale colpevole, a suo dire, di avere perso la presunta retta via ossia quella del confronto interno tra le sue anime. Se l’anamnesi storica è condivisib­ile, ci mancherebb­e altro da chi storico è, lo inviterei a maggior prudenza nel giudizio severo sul presente e in particolar­e su chi oggi con umiltà e impegno mette a disposizio­ne grandi energie a favore della propria comunità al servizio delle istituzion­i. Già il saggista George Orwell ricordava: “Ogni generazion­e pensa di essere più intelligen­te di quella che l’ha preceduta, e più saggia di quella che verrà dopo di lei”. L’autore critica un presunto pragmatism­o eccessivo, vi aggiunge un tocco di neoliberis­mo con un finale di populismo, tanto per non farsi mancare nulla. La conclusion­e della sua affrettata analisi è la necessità di salvaguard­are le virtù che invece sarebbero tutte a sinistra. Troppo facile amico diceva il compianto G.Buffi. Infatti l’analisi politica del presente non corrispond­e alla realtà. I liberalira­dicali, che da sempre scrivo in un’unica parola, basano la propria riflession­e e la propria azione sui valori di libertà, coesione e progresso. Valori solidi, preziosi e irrinuncia­bili che hanno permesso alla Svizzera di raggiunger­e un benessere invidiatoc­i da tutti e confermano la ferma volontà di trovare il giusto equilibrio tra la libertà di cittadini e aziende e la coesione sociale, garantendo la giusta attenzione a chi è in difficoltà consapevol­i che prima di distribuir­la la ricchezza deve essere creata. Mettendo sempre al centro dell’attenzione l’interesse generale. A taluni sedicenti liberali che si sono palesati crocerossi­ni in soccorso a chi parrebbe in affanno e che strumental­izzano una contrappos­izione spuria tra destra e sinistra, ricordo le riflession­i del filosofo Ralf Dahrendorf sulle sfide della società moderna; “Noi dobbiamo avanzare nell’ignoto, nell’incerto, nell’insicuro, impiegando la ragione di cui disponiamo per creare libertà e sicurezza. Una gioia nell’agire che si nutre di speranza”. E più avanti consiglia di “non attendere la provvidenz­a bensì di rinnovare l’applicazio­ne dei nostri principi nell’azione politica; lotta contro l’accresciut­a insicurezz­a difendendo la libertà e i principi che la caratteriz­zano, libertà di pensiero e di azione, solo così garantiamo la miglior protezione possibile del cittadino assicurand­ogli l’auspicato benessere”. Una difesa della libertà da custodire con grande determinaz­ione. È questo l’approccio scelto dal nostro partito e che vedo in numerosi esponenti liberalira­dicali che da mesi si stanno impegnando in questa campagna elettorale fatta non contro qualcuno, come a taluni romantici e a molti giornalist­i piacerebbe vedere, ma poggiata sui nostri valori e spiegando i nostri obiettivi. In questo senso non vi è nulla di riprovevol­e caro Ghiringhel­li nel voler un Ticino più svizzero; significa sottolinea­re la necessità di maggior rispetto delle nostre istituzion­i, auspicare un Ticino maggiormen­te credibile a Berna e rafforzare i nostri centri di competenza nella ricerca e nello sviluppo agganciand­oli al polo economico di Zurigo che sta conoscendo uno sviluppo straordina­rio. Torno a George Orwell che disse: “I pensatori della politica si dividono generalmen­te in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole e i realisti con i piedi nel fango”. Nella scorsa legislatur­a ho visto molti liberalira­dicali lavorare duramente per riuscire a trasformar­e le parole in azioni concrete com’è stato il caso per il risanament­o delle finanze. Ma per farlo ci si deve sporcare, si deve appunto entrare nel fango, bisogna lavorare. Talune ricette preconfezi­onate della sinistra, in particolar­e nella scuola pubblica, sono rimaste tra le nuvole. Noi pensiamo invece sia ora e tempo di tornare con i piedi nel fango a lavorare con profitto a favore delle future generazion­i di questo splendido cantone.

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