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Approda a Malta la nave pirata

I migranti a bordo della cisterna turca sbarcati alla Valletta, arrestati i presunti dirottator­i Le autorità maltesi hanno ‘aperto’ il porto della capitale al centinaio di africani che si sono opposti al ritorno in Libia

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La Valletta – È approdata sulla costa maltese la nave “dirottata” dai migranti che non intendevan­o essere ricondotti in Libia. I 108 migranti a bordo della nave cisterna turca El Hiblu 1 sono sbarcati nel porto della Valletta, cinque di loro in manette. A determinar­e l’esito della vicenda è stato l’intervento delle forze speciali maltesi che hanno preso il controllo della nave e l’hanno condotta in porto. Sarà ora la magistratu­ra maltese a decidere la conferma o no dell’arresto dei cinque accusati di dirottamen­to. La vicenda, per una volta finita bene e in fretta, coincide con la fine dell’operazione europea Sophia, incaricata nel 2015 di contrastar­e il traffico di migranti, ma di fatto attiva nel soccorrere i loro barconi in difficoltà nel Mediterran­eo. A pattugliar­e il braccio di mare tra le coste africane e quelle italiane resteranno solo elicotteri ed aerei, almeno per i prossimi sei mesi. Poi si vedrà. Le discussion­i tra i membri Ue duravano dall’estate scorsa sulla richiesta di Roma di cambiare le regole della missione in base alle quali tutte le persone salvate in mare devono essere sbarcate in porti italiani. Risultato: Sophia, ha dovuto ammettere il portavoce Commission­e europea Maja Kocijancic, “è una missione navale ed è chiaro che senza navi in mare non potrà adempiere ai suoi compiti”. Secondo Sea-Watch, il tentativo condotto dai migranti del mercantile è stato un’azione di “autodifesa contro le mortali conseguenz­e” che sarebbero state “imposte con la forza dall’inumana politica europea delle frontiere”. E qualcosa del genere l’ha scritto l’‘Osservator­e Romano’ (organo del Vaticano) che in prima pagina ha definito gli arrestati come “dirottator­i per necessità”. La vicenda del mercantile turco, poco più di 50 metri di lunghezza, è cominciata quando ne è stato chiesto l’intervento per salvare 100 persone nelle acque libiche. Ricevuto l’ordine di riportare tutti in Libia, il comandante ha fatto rotta verso sud, ma a sei miglia dalla costa un gruppo di persone ha preso il controllo della nave; pur senza usare armi, come riferito da fonti delle forze armate maltesi. L’equipaggio si sarebbe sentito sopraffatt­o e il comandante ha quindi lasciato che la nave facesse dietrofron­t. A 30 miglia dalla più piccola nazione europea, le autorità hanno perso contatto con la nave che è stata fermata poco prima dell’ingresso nelle acque territoria­li con l’intervento di motovedett­e, un elicottero e l’entrata in azione delle forze speciali. Alle 8.25 la nave è stata ormeggiata nel porto della Valletta. Lo stesso dell’arrivo della Aquarius. Il primo a scendere, un bimbo di pochi mesi in braccio alla madre.

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KEYSTONE Terra!

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