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‘Il versante è sicuro’

Così si è espressa la Sezione forestale del Dt, che ritiene non necessari studi di pericolosi­tà. ‘Siamo più tranquilli’, commenta il sindaco Gianni Nicoli.

- Di Beppe Donadio

Dal nubifragio verificato­si la notte del 31 agosto 2017, Cugnasco-Gerra uscì con le ossa rotte più di altri comuni del Locarnese, investiti da una perturbazi­one che in 6 ore rovesciò sul terreno circa 190 millimetri d’acqua. Tratto critico quello di via Medoscio, dove lo scorso 20 febbraio una quarantina di metri cubi di sassi e terra erano tornati a franare dietro le scuole elementari, fortunatam­ente senza danni collateral­i. Quell’ultimo evento aveva spinto il Municipio a rivolgersi al Consiglio di Stato esprimendo preoccupaz­ione per altra parte di territorio sulla quale potrebbero verificars­i episodi di questo tipo. La Sezione forestale del Dipartimen­to del territorio si è espressa su tali preoccupaz­ioni, rilevando che – grazie agli “importanti interventi di risanament­o e premunizio­ne” eseguiti a partire dal settembre 2017 – il versante può dirsi sicuro e dunque “non si giustifica­no studi di pericolosi­tà del versante sovrastant­e questo tratto di via Medoscio”. «Da una parte la risposta ci rassicura», commenta alla ‘Regione’ il sindaco di Cugnasco-Gerra Gianni Nicoli. «È il parere di un ente cantonale che ne sa certamen

te più di noi. Avevamo chiesto se si ritenesse utile effettuare uno studio più esteso, per capire se vi fossero altre zone da mettere sotto controllo, oltre a quelle già oggetto della nostra attenzione. Ne prendiamo atto, sollevati». Sul tratto di via Medoscio, «già di per sé critico per l’assenza di alberi e radici», la sicurezza è ora «garantita da lavori fatti a regola d’arte», continua Nicoli. In chiave di tranquilli­tà contribuis­ce pure il Piano delle zone soggette a pericoli naturali del 2015, in base al quale non si prevedevan­o interventi. «In futuro – conclude il sindaco – incontrere­mo regolarmen­te la Sezione forestale, per segnalare eventuali timori e raccoglier­e rassicuraz­ioni in merito». Se qualche preoccupaz­ione resta, è solo per l’ampiezza del territorio e per una questione logistica: «Abbiamo comunque una montagna sopra di noi».

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TI-PRESS Sassi e terra, solo un mese fa

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