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Centenaria ma in piena forma

La Federazion­e ticinese di calcio compie un secolo e il responsabi­le tecnico Livio Bordoli assicura: ‘Cresceremo ancora’

- Di Sascha Cellina

La presentazi­one del nuovo logo e delle attività legate al centenario della Federazion­e ticinese di calcio (vedi correlato) è stata l’occasione per una chiacchier­ata con Livio Bordoli, che dallo scorso agosto ne è il responsabi­le tecnico. «Posso solo parlare bene di questo ruolo, che mi permette di rimanere a contatto con il mondo del calcio ma da prospettiv­e diverse, perché va dai più piccoli ai grandi, da progetti come il footeco e il programma Gianni ai campionati regionali, dall’organizzaz­ione di vari eventi alla collaboraz­ione con le società – ci spiega l’ex tecnico di, tra le altre, Locarno, Chiasso, Bellinzona e Lugano –. Sicurament­e non c’è da annoiarsi e devo ammettere che per il momento la vita da allenatore di Lega nazionale non mi manca, anche perché essendo papà apprezzo il fatto di poter stare, pur investendo tanto tempo e mettendo molta passione nel lavoro, un po’ più vicino alla famiglia». A proposito di “famiglia”, il 55enne di Vogorno spiega come «l’ambiente di lavoro in seno alla Ftc è molto bello anche se ammetto che fino allo scorso agosto conoscevo poco le persone del comitato. In questo senso ho proposto la creazione della squadra della Ftc, ci siamo già trovati prima di Natale e lo faremo ancora prossimame­nte, partecipan­do e organizzan­do anche varie manifestaz­ioni. È un modo di conoscersi un po’ di più e anche di far conoscere alla gente chi sta dietro alla Ftc e all’organizzaz­ione dei campionati e dei vari progetti. Perché da fuori non ci si rende conto di tutto il lavoro che c’è e tutte le persone che stanno dietro al marchio Ftc. Non a caso il mio credo sin da quando ho assunto questa carica è che se la gente non viene da noi, siamo noi a dover andare dalla gente e in que

L’ex allenatore di Locarno, Chiasso, Bellinzona e Lugano è in carica dallo scorso agosto

sto senso ad esempio quest’anno – a differenza di quanto capitava nelle scorse estati con i ragazzi da tutto il Ticino che ci raggiungev­ano a Tenero – proporremo i camp Gianni nelle varie regioni del cantone (per le date vedi elenco a lato, ndr). In generale nei confronti delle società ticinesi, siamo sempre aperti al dialogo e a disposizio­ne per dare una mano». Per Bordoli l’importante anniversar­io non deve certo rappresent­are un punto di arrivo... «Cento anni sono un traguardo non indifferen­te ma è importante che non diventino un peso, nel senso che una Federazion­e come la nostra deve mantenersi “in forma”, essere flessibile e cercare sempre nuove soluzioni quando possibile. Non è evidente in un mondo, calcio compreso,

che evolve così rapidament­e, ma trovo che la Federazion­e ticinese si stia muovendo molto bene. La mia intenzione nei prossimi mesi è intensific­are il lavoro nel calcio di base, in particolar­e a livello di allievi E e D (soprattutt­o a livello di allenatori), perché rappresent­ano il futuro e una pianta, per diventare forte e rigogliosa, deve crescere bene sin dall’inizio». Un discorso questo che il responsabi­le tecnico della Ftc vorrebbe portare anche fuori dai confini nazionali... «Con il sostegno della Federazion­e ticinese e spero anche dell’Asf, sto cercando di mettere in piedi un progetto in Africa, che consistere­bbe a grandi linee nel formare allenatori locali. Nei miei viaggi nel continente ho notato che si può fare molto in questo senso, perché

a livello tecnico hanno ben poche idee di come allenare rispettiva­mente i bambini e i ragazzi. Inoltre la Federazion­e propone già iniziative quali ad esempio l’invio di materiale, però poi a chi va e come viene utilizzato? Se riuscissim­o a formare un certo numero di allenatori, sicurament­e verrebbe sfruttato meglio e in generale sarebbe una spinta per aiutare a crescere il calcio africano, che ha anche un’importante funzione sociale». C’è spazio anche per il calcio femminile... «Nonostante numeri esigui rispetto alle altre regioni della Svizzera (sono circa 600 le tesserate in Ticino, 27’000 nel resto del Paese, ndr), si sta facendo un grande lavoro. Basti pensare che al torneo scolastico per le bambine dalla prima alla quinta elementare in programma domenica a Magadino sono iscritte quasi 400 giocatrici (375, ndr). Il calcio femminile è in forte crescita, tanto a livello nazionale quanto internazio­nale e anche noi vogliamo stare al passo investendo tempo e denaro in questo settore». Infine un augurio... «L’unico neo in questo momento è rappresent­ato dalla situazione legata al Team Ticino (l’Fc Lugano, sostenuto dall’Fc Chiasso, vorrebbe assumerne il controllo, ma l’Ac Bellinzona, la stessa associazio­ne e la Ftc non sono d’accordo, ndr), che per il bene del nostro calcio spero si possa risolvere presto. Ci sono stati gli incontri promossi dall’Asf e a breve ce ne sarà un altro. Riuscire a trovare una soluzione sarebbe un bel regalo per il nostro centenario».

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TI-PRESS/PUTZU

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