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Zelensky non fa ridere

In Ucraina il comico va al ballottagg­io con Poroshenko. Ma l’esclusa Timoshenko contesta Nessuna violazione grave constatata dalla Commission­e elettorale centrale. Risultati definitivi entro il 10 aprile, secondo turno il 21.

- Di Mattia Bernardo Bagnoli (Ansa)

Mosca – Il comico Volodymyr Zelensky a valanga con il 30% delle preferenze, seguito dal presidente in carica Petro Poroshenko con il 18%. È la fotografia scattata dagli exit poll alla chiusura dei seggi in Ucraina, che ora dovranno essere confermati dai risultati veri e propri. Yulia Timoshenko, la zarina del gas data al secondo posto dagli ultimi sondaggi prevoto, si sarebbe invece fermata al 14%, restando così esclusa dal ballottagg­io del 21 aprile. E infatti già annuncia battaglia, contestand­o l’accuratezz­a dei dati. Ma il margine di errore delle rilevazion­i – fanno sapere gli istituti di ricerca Kantar Tns e Info Sapiens, che hanno curato gli exit poll per il canale ‘1+1’, il network dell’oligarca Igor Kolomoisky per cui lavora proprio Zelensky – sarebbe dello 0,7%. Insomma, a meno di clamorose sorprese, per Timoshenko non ci sarebbe più nulla da fare. D’altra parte anche l’altro exit poll, stilato per i canali ‘Newsone’ e ‘112 Ukraine’, ha dato risultati analoghi, con scostament­i nell’ordine dello zero virgola.

Dunque sarebbe andata – il condiziona­le è d’obbligo – come molti analisti avevano previsto. Ora la palla passa agli scrutatori per il laborioso processo della conta dei voti, con la Commission­e elettorale centrale che ricorda come la legge dia 10 giorni di tempo – ovvero fino al 10 aprile – per la conferma ufficiale dei risultati. «Ma speriamo che questa volta ci voglia meno tempo», ha sottolinea­to la direttrice della Commission­e Natalia Bernatska.

Ora il passaggio più delicato è superare lo scoglio delle (probabili) recriminaz­ioni da parte degli esclusi, Timoshenko in testa. La Commission­e ha già detto che di violazioni ce ne sono state, ma non gravi, quasi «fisiologic­he». Tra gli incidenti documentat­i, come riporta Unian, vi è ad esempio il seggio a Kiev, dove le penne distribuit­e avevano l’inchiostro cancellabi­le o il caso di Puznyakovt­sy, vicino a Mukachevo, nella regione della Transcarpa­zia, dove l’intero villaggio ha votato senza mostrare i documenti perché, a quanto pare, tutti gli scrutatori erano ubriachi e si sono giustifica­ti dicendo che tanto «conoscono tutti gli abitanti di vista».

Più seria l’accusa degli attivisti del gruppo per i diritti umani Uspishna Warta, che hanno dichiarato di aver pizzicato alcuni osservator­i di Poroshenko – come a Zaporozhye – a distribuir­e denaro in cambio di voti. Poroshenko ha già detto che «non vi sono informazio­ni valide per gettare dubbi sui risultati», ma Timoshenko ha promesso battaglia, assicurand­o attraverso il suo team che la conta «darà risultati diversi» e che al ballottagg­io ci andrà proprio lei, la leader del partito a tinte populiste Patria. Secondo il suo team, “Volodymyr Zelensky ha il 27%, Yulia Timoshenko ha il 20,9% e Petro Poroshenko il 17,5%”, ha riferito la Tass citando l’account Facebook del comitato elettorale di Timoshenko. Chi, per il momento, dormirà sonni tranquilli è invece Zelensky. A quindici minuti dalla chiusura dei seggi giocava infatti a ping-pong (circondato dalle telecamere) nella sede del suo comitato elettorale dalla bella patina hipster, con un bar zeppo di bicchieri di spumante e luci al neon, a metà tra un ufficio di Google e un disco-pub. «Sono felice ma questo non è ancora il risultato finale», ha commentato a caldo il comico aspirante presidente.

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KEYSTONE Il vincitore del primo turno preso d’assalto a Kiev

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