Prostituzione, un’inchiesta per tratta
In due casi invece le vittime non hanno voluto procedere con la denuncia
Alcune potenziali vittime di tratta d’esseri umani o di sfruttamento della prostituzione sono state individuate dalla Sezione Teseu della Polizia cantonale: in un caso dagli accertamenti è stato possibile avviare un’inchiesta penale nei confronti degli autori; in altre due circostanze invece la vittima non ha voluto procedere con la denuncia e pertanto è stata avviata la procedura per l’aiuto al rientro. Ne dà notizia la Sezione Teseu della Polizia cantonale, il cui bilancio per il 2018 è inserito in quello pubblicato ieri dei Commissariati. La sezione Teseu, composta da agenti di Polizia giudiziaria e della Gendarmeria, si occupa principalmente di inchieste relative ai reati di tratta di esseri umani, promovimento della prostituzione, usura e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. Un “monitoraggio” che si avvale della collaborazione di diversi partner e che si svolge anche tramite i controlli effettuati sia nei locali autorizzati (saliti a 8), sia negli appartamenti (95). Ad annunciarsi per l’esercizio della prostituzione sono state 295 persone, quelle attive giornalmente sono stimate in circa 320.
Rapine in calo
Rapine in calo in Ticino, così come i reati violenti e quelli gravi. Cifre che si inseriscono nel trend complessivo illustrato nel bilancio della Polizia cantonale settimana scorsa. Le rapine sono passate da 49 nel 2017 a 33 nel 2018. Riduzione marcata anche rispetto alla media dell’ultimo decennio (66). In due casi su tre – si legge nel comunicato stampa – è stata utilizzata la forza fisica e/o la minaccia, solo in uno su 10 un’arma da fuoco. “La ripartizione sul territorio ticinese è stata omogenea e lineare, senza il manifestarsi di vere e proprie serie”. Grazie alla collaborazione con le autorità italiane è stato possibile contrastare il fenomeno delle rapine nelle stazioni di servizio (un solo caso), dopo l’impennata del 2017. L’operazione più complessa risulta essere quella che ha portato al fermo, poco prima che entrassero in azione, di importanti esponenti della nota banda internazionale dei Pink Panther, pronta a colpire in centro a Lugano.