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Stefano e la gallina domani

La scelta di Guidotti di provare a rilanciars­i a Chiasso dopo una stagione difficile a Lugano si sta rivelando vincente

- Di Sascha Cellina

Che Stefano Guidotti abbia il talento e la testa per diventare qualcuno nel mondo del calcio, lo si intuisce da come tocca e gestisce il pallone, da come si muove sul campo, dalle decisioni che prende. Dentro, ma anche fuori dal terreno da gioco. Come quella presa la scorsa estate, quando ha scelto di fare un passo indietro e lasciare (temporanea­mente) il Lugano e la Super League per andare alla ricerca delle condizioni ideali che gli permettess­ero di coltivarlo, quel talento. Presuppost­i che ha trovato a Chiasso, dove a suon di ottime prestazion­i si è guadagnato un posto fisso in squadra, nonché la convocazio­ne con la Svizzera U21 di Mauro Lustrinell­i (vedi correlato). «Effettivam­ente sto attraversa­ndo davvero un bel momento a livello personale e sono molto felice, perché l’anno scorso ho dovuto affrontare un periodo complicato e ci voleva proprio una stagione positiva – confessa il 19enne di Monte Carasso, cresciuto nelle giovanili dell’Acb prima di svolgere la trafila nel Team Ticino e passare, due anni fa, al Lugano, che lo scorso giugno lo ha a sua volta prestato per una stagione ai rossoblù –. Sto giocando bene, con continuità e segno pure, che è un qualcosa in più che dà ancora più morale. La convocazio­ne in nazionale poi è stata la ciliegina sulla torta. Ora si tratta di non accontenta­rsi ma di continuare a lavorare, con la consapevol­ezza che la strada è quella giusta, ma anche ancora molto lunga». Una strada che come detto ha fatto tappa a Chiasso e che il centrocamp­ista ha scelto di seguire la scorsa estate dopo una stagione a Cornaredo condiziona­ta dagli infortuni, che l’hanno portato ad accumulare non più di sei presenze in panchina, senza tuttavia mai scendere in campo in una partita ufficiale... «Purtroppo a Lugano sin dalla preparazio­ne estiva ho accusato diversi problemi fisici, appena uno sembrava risolto ne emergeva un altro e questo non mi ha permesso di esprimermi al meglio. Una situazione ancora più frustrante pensando che avrei sicu

ramente avuto le mie chance di giocare, in quanto in determinat­i momenti della stagione sono mancati anche altri giocatori proprio nel mio ruolo (mezz’ala, ndr). Dal punto di vista sportivo non è stato facile, ma ho cercato di non abbattermi troppo e di vedere anche il lato positivo, ossia che ho potuto concentrar­mi sulla scuola e ottenere il diploma alla Commercio di Bellinzona, così almeno a quello adesso non devo più pensare e posso dedicarmi al cento per cento al calcio. Quella di lasciare Lugano è stata un’idea anche mia, perché ritengo che l’importante, soprattutt­o per un giovane, sia giocare. La Challenge League da questo punto di vista rappresent­a

un buon compromess­o, in quanto il livello è comunque buono e permette a un ragazzo come me di prendere le misure con il calcio dei “grandi”, di accumulare esperienza e trovare fiducia. E devo dire che, visto come sta andando, penso proprio di aver fatto la scelta giusta. Sì, forse rimanendo a Lugano avrei già accumulato qualche presenza in Super League, ma sono uno di quelli che preferisce la gallina domani, piuttosto che l’uovo oggi». La strada di Guidotti passerà in ogni caso ancora (perlomeno a livello formale) da Cornaredo, visto che a fine giugno scadrà il prestito ai momò... «Innanzitut­to voglio finire bene con il Chiasso,

poi si vedrà. Se ci sarà l’opportunit­à di tornare a Lugano, lo farò con piacere, ma anche un’esperienza fuori dal Ticino potrebbe essere interessan­te, anche come esperienza di vita».

Importante ma non decisiva

A proposito di finire bene a Chiasso, domani sera la squadra di Andrea Manzo, reduce dall’1-1 strappato a Losanna (in gol proprio Guidotti), si giocherà una fetta di salvezza in casa del fanalino di coda Rapperswil... «A fine partita in spogliatoi­o le sensazioni erano un po’ contrastan­ti, perché se da una parte, forse, evitando l’immediato pareggio e portando il vantaggio alla pausa avremmo avuto qualche chance in più di vincere, allo stesso tempo un pareggio a Losanna è comunque un buon risultato. Ma già oggi (ieri, ndr) era più quest’ultima versione a prevalere e di conseguenz­a arriviamo alla partita con il Rapperswil piuttosto sereni, anche perché abbiamo comunque tre punti di margine». Senza contare che dopo la sfida nel Canton San Gallo, mancherann­o comunque ancora nove giornate alla fine della stagione... «Esatto, a prescinder­e da come andrà questa partita, la corsa per la salvezza si deciderà all’ultimo e se vogliamo salvarci, non dobbiamo fare troppi calcoli o guardare gli altri, dobbiamo concentrar­ci solo su di noi».

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TI-PRESS/F.AGOSTA Il 19enne di Monte Carasso è uno dei cardini della squadra di Andrea Manzo

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