laRegione

Ogni mese sette multe estere contestate

La Sezione della circolazio­ne è a disposizio­ne degli utenti per risolvere i contenzios­i

-

Sei o sette persone ogni mese si rivolgono alla Sezione della circolazio­ne per via di multe comminate da uno Stato estero relative a infrazioni che non hanno mai commesso, e che spesso riguardano un detentore precedente. In questi casi, di regola, per risolvere il contenzios­o basta una dichiarazi­one rilasciata da Camorino che attesta che l’attuale titolare della targa non è responsabi­le delle infrazioni contestate. Lo spiega il Consiglio di Stato rispondend­o all’interrogaz­ione del deputato Plr Matteo Quadranti, sul caso di una giovane ticinese alla quale era stata recapitata una multa per un’infrazione commessa in Croazia, ai tempi in cui la ragazza era ancora minorenne. Impossibil­e, dunque, che fosse la titolare di un’automobile immatricol­ata in Ticino. Nella risposta all’atto parlamenta­re, l’Esecutivo antepone una premessa: “Le targhe – si legge – sono di proprietà dell’Autorità, e in caso di deposito le stesse rimangono a disposizio­ne del detentore per un anno. Soltanto alla scadenza di tale periodo la targa viene ‘liberata’ per essere riassegnat­a a un nuovo utente”. Nel caso sottoposto da Quadranti, come da prassi, la Sezione ha rilasciato all’interessat­a un’attestazio­ne certifican­do che nel momento in cui è stata commessa l’infrazione la targa in oggetto era assegnata a un altro detentore. Siccome il Comune croato in questione, malgrado avesse ricevuto la documentaz­ione attestante la reale situazione, non ha abbandonat­o la pratica, è stata ancora la Sezione della circolazio­ne a prendere parte in causa, scrivendo direttamen­te allo Stato estero per chiarire la posizione della ragazza. Il Consiglio di Stato segnala inoltre l’esistenza di casi simili, “in cui l’attuale detentore di una targa vede recapitars­i delle contravven­zioni che non sono state commesse dal precedente detentore, ma che sono frutto della clonazione della propria targa”. In tali situazioni – informa ancora l’Esecutivo – bisogna sempre rivolgersi all’Autorità di immatricol­azione, la quale provvede a rilasciare una dichiarazi­one “in cui si segnala che il numero di targa in oggetto è già assegnato a un altro veicolo e che di conseguenz­a, quasi sicurament­e, si tratta di una falsificaz­ione”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland