Sportello del lavoro, le cifre
Sono un’ottantina le persone che si sono rivolte allo sportello del lavoro di Cadenazzo in cerca di aiuto e una quindicina di esse è riuscita a sottoscrivere un contratto di lavoro della durata di almeno 6 mesi grazie alla rete di contatti generatisi. In totale sono invece cinque le ditte o i privati che si sono annunciati alla ricerca di collaboratori. Sono i dati più salienti che emergono dalla risposta del Municipio di Cadenazzo all’interpellanza inoltrata il mese scorso dalle consigliere comunali Anna Maria Mordasini e Antonella Bertolini Kocagöncü (L’Altra Cadenazzo). Per quanto riguarda la percentuale di lavoro di questo sportello introdotto nell’autunno del 2016, l’esecutivo sottolinea che si stimano 30 minuti a settimana. Le attività legate allo sportello, viene precisato nelle risposte, vengono effettuate da parte dell’assistente sociale comunale al quale si rivolgono coloro che necessitano di prestazioni di vario genere. Le attività di colloquio legate a questo servizio vengono pertanto solitamente effettuate in occasione della presa a carico degli utenti da parte dell’assistente sociale impiegata in totale 21 ore a settimana. Lo sportello di Cadenazzo non è un Ufficio regionale di collocamento, ma s’inserisce all’interno di un punto di ascolto privilegiato, “nel quale il cittadino può esprimere il proprio disagio. Un compito dell’assistente sociale è raccogliere informazioni e, nel limite del possibile, indirizzare la persona verso una possibile soluzione”, sottolinea l’esecutivo. Il Municipio aggiunge inoltre che l’iniziativa dello sportello del lavoro ha suscitato interesse anche da parte di altri Comuni che hanno chiesto informazioni in merito. L’esperienza di Cadenazzo è inoltre al centro della tesi di bachelor in assistente sociale di una studentessa della Supsi.