‘Più donne’ non strizza l’occhio a nessuno schieramento
La nuova formazione ‘Più donne’ ha centrato il suo obiettivo con due deputate in Parlamento, fuoriuscite dai Verdi. Un successo (1,99%) che nemmeno la coordinatrice Tamara Merlo si aspettava: «Ero già soddisfatta di presentare la lista. Ci ha votato chi vuole una società migliore, con più giustizia che si occupi dei più deboli, quindi le donne. La parità tra i sessi c’è a parole, ma non nei fatti: non c’è parità salariale e nemmeno nell’accesso a posti ben remunerati, siamo più esposte al rischio di povertà e anche di violenza. A parole tutti se ne occupano, ma in realtà questi temi non sono mai una priorità. Con la nostra presenza in Gran Consiglio vogliamo migliorare tutte le condizioni che impediscono alle donne una vera parità», sottolinea la neoeletta. Ma in Parlamento si discute di rotonde, preventivi e consuntivi, pianificazione ospedaliera... quando il genere non ha un ruolo, come vi muoverete? «Si deciderà in base alla propria coscenza per il meglio del popolo ticinese, ma sempre con un occhio di riguardo alle donne». Per ora il movimento non strizza l’occhio a nessuno schieramento: «Non ci sentiamo vicine a nessuna area o partito, porteremo il tema della parità alla ribalta in ogni seduta», promette. Creando, ci spiega sempre Merlo, una allenza tra donne in parlamento: «Lavoreremo per creare una rete tra le donne deputate, magari creando un gruppo interpartitico», precisa. Questi i suoi sogni. Il Gran Consiglio è diventato più rosa, ci sono attualmente 31 deputate (la legislazione precedente erano 23) su 90 parlamentari, mentre non c'è nessuna rappresentante femminile in Governo. Qualche tema concreto da promuovere il movimento l’ha già: «Ci sta a cuore la prevenzione contro la violenza domestica, perché ci sono tre interventi di polizia al giorno solo per percosse. Tanti enti sono sul territorio, ma agiscono in modo sparpagliato: una ‘helpline’ renderebbe tutto più facile».