I casi: Ppd a Mendrisio e Lega a Chiasso
Le Cantonali del 2019 nel Mendrisiotto sono state delle elezioni... tipiche. Innanzitutto, per la rosa di partiti (7) che porteranno la voce del Distretto in parlamento, eppoi per certi risultati di partito. Prendiamo il capoluogo, dove il Ppd dopo aver perso il sindacato (a vantaggio del Plr che in questa tornata si conferma primo partito in Città), domenica e ieri ha perso pure posizioni quanto a voti di lista. Le percentuali sono in calo tanto per il Consiglio di Stato che per il Gran Consiglio (di oltre 3 punti). Si paga pegno ancora all’effetto sindaco (si legga Samuele Cavadini)? «A 8-9 mesi da quella sconfitta – ammette il presidente sezionale del Ppd Davide Rossi – era inimmaginabile avere ancora il primato. Quattro anni orsono l’avevamo mantenuto per qualche decina di schede. Quindi era difficile ribaltare le posizioni dopo la netta vittoria del Plr al ballottaggio». Altro elemento per Rossi ad influire sull’esito mendrisiense è il numero inferiore di votanti (circa il 5 per cento in meno). Sta di fatto che la distanza si è allungata. «Quello delle Cantonali è un termometro più o meno affidabile». Quindi dovrete prendere delle contromisure: «Le riflessioni sono in corso da alcuni mesi. Ora come ora non so dire cosa non abbia funzionato. Dobbiamo capire come reagire». E una riflessione s’impone anche in casa Lega. Un municipale (e capogruppo in Gran Consiglio, Daniele Caverzasio) a Mendrisio e una vicesindaco (e consigliera nazionale, Roberta Pantani) a Chiasso non sono bastati per mantenere le posizioni nei due poli. «Non posso in nessun modo ritenermi soddisfatta – è il commento di Roberta Pantani –. Il Mendrisiotto è il Distretto dove abbiamo tenuto maggiormente, ma il risultato è totalmente al di sotto di ogni aspettativa». La Lega ha perso una poltrona, ma saluta il ritorno di un granconsigliere di Chiasso. «Sono molto soddisfatta per il risultato di Stefano Tonini». Tornando ai risultati, nei prossimi giorni verranno effettuate le analisi del caso. Il calo, fa notare, «è ciclico. Nel 2003 avevamo solo due granconsiglieri. Forse ci siamo seduti pensando che i seggi fossero scontati, ma si vince quando c’è lotta».