Israele tra Gantz e Netanyahu
Nelle elezioni anticipate la sfida tra i due non esaurisce la questione delle alleanze per il governo Se pure vincesse, il generale dovrebbe cercare alleati tra quelli che ora sostengono il premier per formare una maggioranza
Tel Aviv – Benjamin Netanyahu non ha lasciato nulla di intentato, Benny Gantz neppure. Oggi saranno gli elettori israeliani a mostrare a chi dei due è mancato qualcosa. Le elezioni legislative anticipate chiamano a esprimersi 6’339’000 cittadini al di sopra dei 18 anni. Di questi, la popolazione araba di Israele rappresenta il 16%. In lizza circa 40 partiti, solo 15 dei quali con qualche chance di disputarsi i 10 seggi della Knesset, il parlamento, superando la soglia di sbarramento del 3,25 per cento. La battaglia, almeno per quanto riguarda i partiti, si riduce a quella tra il Likud di Netanyahu e Blu-Bianco di Gantz, la formazione che il generale è riuscito ad assemblare in pochi mesi con l’esplicito mandato di sconfiggere il premier. Lo scarto tra le due sarebbe di 4/5 seggi: 32 Blu-Bianco, 27 il Likud. Altro discorso quello che riguarda le coalizioni che dovranno costituirsi per poter formare il nuovo governo. In questo caso a prevalere è la destra guidata da Netanyahu, che avrebbe in totale 63 seggi contro i 57 del centrosinistra. Uno scenario che non attribuisce automaticamente a Netanyahu la guida del prossimo esecutivo. Se Gantz, eventuale vincitore, dovesse ricevere l’incarico dal presidente Reuven Rivlin, faticherebbe non poco per formare una maggioranza. Dovrà cercare alleati proprio nella coalizione di Netanyahu: innanzitutto i centristi di Moshè Kahlon e anche i partiti religiosi. Netanyahu non vuole rischiare: ancora ieri sera si è appellato ai suoi sostenitori. I media, ha accusato, “cercano di addormentare gli elettori facendo credere loro che la nostra vittoria sia ormai assicurata. Ma non è vero. Gli ultimi sondaggi indicano che i nostri rivali Yair Lapid e Benny Gantz ci precedono”. Non vota in Israele, ma si è impegnato a fondo anche Donald Trump, facendo campagna per Netanyahu. Ieri, ultimo di molti “regali”, ha dichiarato organizzazione terroristica i Pasdaran iraniani. “Grazie – ha scritto Netanyahu su Twitter subito dopo l’annuncio – per aver accettato un’altra mia richiesta che serve gli interessi delle nostre nazioni e di quelle nella regione”. Gantz, da parte sua, nel discorso di chiusura della campagna elettorale ha assicurato che il suo partito “è a un passo dalla vittoria. Bastano poche decine di migliaia di voti in più perché questo accada”. Poi ha aggiunto: “C’è un bisogno storico di cambiare governo. Netanyahu ha lanciato una pesante campagna elettorale invocando aiuto per restare al potere nonostante l’incriminazione, ma non glielo permetteremo”. Non è ancora un programma.